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Juric inquadra l’ambiente Toro: “Basta poco per esplodere o per implodere”

Juric inquadra l’ambiente Toro: “Basta poco per esplodere o per implodere” - immagine 1

Il tecnico e le impressioni sul mondo granata: "È giusto che ci sia ambizione perché il Toro torni ad essere di nuovo grande, ma alti e bassi ci possono stare"

Alberto Giulini

Trasparente, come sempre: non si è nascosto dietro parole di facciata Ivan Juric, che alla vigilia del derby, tra i temi toccati, ha espresso tutti i suoi pensieri sulla città di Torino e sull'ambiente granata. Tra un'affluenza allo stadio decisamente modesta ed il poco equilibrio nei giudizi, il tecnico si è addentrato in quelle che ha voluto definire "anomalie" dell'ambiente che ha imparato a conoscere dopo sei mesi di vita granata.

STADIO VUOTO - Non è un mistero che nel corso della stagione la presenza dei tifosi sia stata particolarmente limitata, nonostante un rendimento casalingo di alto livello. Solamente contro il Sassuolo, con il tetto massimo posto a cinquemila spettatori, il Toro è riuscito a vendere tutti i biglietti a disposizione. Per le restanti gare, nonostante una capienza già di per sé limitata per la pandemia, la risposta dei tifosi è stata particolarmente fredda quanto a numero di presenze allo stadio. Un tema sul quale è tornato ad esprimersi Juric, che ha sottolineato la discrepanza tra la percezione di una piazza importante e il limitato numero di spettatori. "Ci sono delle anomalie: c'è un grande tifo ma lo stadio è vuoto - ha raccontato il tecnico -. Percepisco attenzione della gente e della stampa, anche da questo si capisce la grandezza della squadra. Ma poi quando ci sono le partite lo stadio è vuoto". Non è la prima volta che Juric fa notare la cosa, pur sottolineando di apprezzare la positività portata da quei pochi che vanno allo stadio: prima di incontrare il Verona, ad esempio, fece notare il maggior attaccamento alla propria squadra da parte dei tifosi veneti.

Juric inquadra l’ambiente Toro: “Basta poco per esplodere o per implodere”- immagine 2

POCO EQUILIBRIO - Nel mirino del tecnico è finito anche il troppo poco equilibrio dell'ambiente e della stampa: "È giusto che ci sia ambizione perché il Toro torni ad essere di nuovo grande, ma alti e bassi ci possono stare, serve un po' di normalità - ha spiegato Juric - . Sento che potrebbe esplodere tutto in senso positivo, ma allo stesso tempo basta poco perché si torni subito alle critiche. Bisogna analizzare meno il lavoro partita per partita, ma ogni sei mesi per avere una visione più globale. Il mio obiettivo, ma anche della società, è crescere. Ma non è che se ci sono due passetti meno positivi degli altri è tutto finito: per crescere ci vogliono, tempo, coraggio e scelte giuste". Parole estremamente sincere dalle quali emerge come Juric si sia fatto una prima idea non troppo lusinghiera dell'ambiente granata. E dati alla mano sarebbe difficile anche dargli torto: l'affluenza decisamente limitata è una nota negativa ormai dall'inizio della stagione e nei giudizi sulla squadra non sono mancati tanto i voli pindarici quanto i crolli nel pessimismo. E dunque se il tecnico è consapevole del fatto che la squadra abbia margini di miglioramento, pensa lo stesso dell'ambiente che la circonda.

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