Ivan Juric ha preparato bene la gara del "Maradona" di Napoli. Ha fatto soffrire come pochi in questa stagione i partenopei di Luciano Spalletti. Il risultato, tuttavia, non ha sorriso ai granata che sono usciti sconfitti, pagando ancora una volta a caro prezzo il finale di partita, una sindrome che il Torino si trascina ormai dalla scorsa stagione (LEGGI QUI). Eppure la mano del tecnico croato all'ombra del Vesuvio si è vista e i granata hanno dimostrato di essere squadra tignosa per ogni avversario. Il Napoli non è stato spumeggiante. Ha avuto le sue chance, ma ha corso anche pericoli non indifferenti. Al Torino è mancata la giusta lucidità sotto porta, quella che avrebbe concretizzato le rapide azioni in verticale che sono state prodotte al "Maradona".
Il Tema
Juric mette in difficoltà Spalletti: i granata sono tignosi per ogni avversario
Spalletti è stato messo in difficoltà come poche altre volte in stagione dal Torino di Juric
GRUPPO - Juric è riuscito a ripetere una strategia adeguata per fermare il Napoli, proprio come accaduto nel passato campionato con l'Hellas Verona. Il gioco verticale del croato ha messo in difficoltà la difesa alta di Spalletti. Gleison Bremer ha contenuto alla grande l'uomo del momento non soltanto del Napoli ma dell'intera Serie A, Victor Osimhen. Inoltre, Juric ha dovuto fare a meno di Mandragora sin dall'avvio del match e questa tegola alla lunga si è fatta sentire. L'intelligenza tattica e l'agonismo del centrocampista originario di Napoli sono mancati. A sorpresa non ha inserito Tommaso Pobega al posto di Mandragora, ma Ben Kone all'esordio con la Prima Squadra del Torino in Serie A. Una scelta coraggiosa di Juric ma molto interessante in ottica futura. L'allenatore crede fortemente in tutto il gruppo squadra a disposizione (ha ritrovato il campo Buongiorno, è subentrato Warming) e anche in un contesto arcigno come quello del "Maradona" contro la capolista non ha indugiato a inserire dopo appena 8 minuti un esordiente.
FIDUCIA - I segnali lanciati da Juric verso la squadra sono quindi di grande fiducia. E in effetti anche i giocatori in campo hanno trasmesso fiducia, ribattendo colpo su colpo al Napoli. L'ulteriore passo in avanti dovrà essere fatto nei finali di gara. Come l'anno scorso, troppi punti sono stati dilapidati negli ultimi 10 minuti o nei recuperi. Le consapevolezze tattiche granata, tuttavia, stanno crescendo e anche Juric ammette di aver trovato la via giusta su cui lavorare. La speranza di tutto il popolo granata è che alle prestazioni seguiranno i risultati nel prossimo futuro, nel quale il Torino dovrà essere necessariamente più brillante sotto porta. Il rientro di Andrea Belotti non potrà che aiutare. Nel frattempo, va in archivio questa sconfitta ma a Juric non si può recriminare nulla: la partita a scacchi è stata ben giocata, concedendo poco e punzecchiando in più circostanze l'avversario.
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