Il Torino è tornato sulla terra in casa contro lo Spezia dopo l'impresa di San Siro di Coppa Italia. Ci sono tanti punti all'ordine del giorno nell'analisi del confronto tra Ivan Juric e Luca Gotti. Tra tante scelte discutibili forse ce n'è una che sta sopra le altre per quanto concerne il tecnico granata: non aver riservato nemmeno un angolo di partita a coloro i quali hanno regalato la qualificazione di coppa, ovvero all'esterno Bayeye e al centrocampista Adopo. Entrambi sono rimasti a guardare la sfida interna con lo Spezia dalla panchina per 90 e più minuti e non sono stati chiamati in causa. Si tratta di una decisione che rischia di affossare Bayeye e Adopo sul lato umano ancor prima che tecnico. Sono stati tanto motivati dallo stesso Juric dopo la prestazione nella "Scala del calcio", ma era logico attendersi un minimo di continuità a distanza di qualche giorno, anche perchè nei titolari le energie scarseggiavano. Il lato psicologico nel calcio ha un suo peso. In conferenza stampa Juric ha spiegato la motivazione del mancato ingresso di Adopo e Bayeye e si è focalizzato su temi prettamente tattici. "Nel finale di gara, sostituendo Singo, ho preferito Seck per puntare sulle sue qualità nell'uno contro uno - ha detto l'allenatore croato -. Adopo? Nella mia testa per come stava andando la partita preferivo Linetty" (LEGGI QUI).
Il tema
Juric “motiva” Bayeye e Adopo con zero minuti: la scelta non è felice
10/11 di San Siro: la scelta di Juric non paga
—Se i due eroi della sfida di San Siro non hanno trovato spazio, invece lo hanno trovato quasi tutti gli altri che erano partiti dall'inizio mercoledì sera. Anche in questo caso la scelta di Juric non ha pagato. Il tecnico è ripartito da dieci giocatori su undici impiegati contro il Milan dal 1'. Parzialmente condivisibile la motivazione data dallo stesso Juric - "Io penso che noi non abbiamo tantissime soluzioni, e speravo che la positività potesse dare una spinta in più a chi ha giocato" -, nello stesso tempo osservando l'elenco dei giocatori in panchina si poteva optare per qualche cambio in più. Giocatori come Linetty, Radonjic, Zima e probabilmente anche lo stesso Seck potevano essere schierati dall'avvio del match. Lukic ha giocato nonostante la stanchezza e poi ha finito per infortunarsi. A Radonjic è stata invece riservata soltanto la seconda metà della ripresa, a Seck appena 9 minuti più recupero. Lo Spezia, bisogna dirlo, ha fatto il suo. Gotti ha studiato bene la partita e ha imbrigliato il Torino: lo stesso tecnico spezzino ha affermato di aver preparato la partita basandosi sulle caratteristiche del gioco dei granata, segnale del fatto che il Torino è una squadra che può essere conosciuta, studiata e anestetizzata forse troppo facilmente.
I cambi di Juric non incidono: difficile togliere Sanabria in svantaggio
—Non hanno premiato anche le sostituzioni. Giusto togliere Sanabria al 22' della ripresa? Questo è il primo grande quesito. Non si può affermare che il sudamericano stava attraversando la miglior giornata della carriera, anzi era piuttosto in difficoltà, però con un solo vero attaccante a disposizione e sotto di un gol risulta difficile pensare di togliere quest'unica punta per depotenziarsi dal punto di vista offensivo con un giocatore dalle caratteristiche differenti come Karamoh. Insomma, Sanabria non ha fatto nulla per meritarsi la conferma in campo ma per pareggiare si poteva osare di mantenerlo in campo. Anche l'uscita anticipata di Schuurs può essere discutibile. Ha lasciato spazio a Rodriguez all'intervallo lamentando una botta presa, ma la scelta di Juric è in buona parte anche tecnica. Infine, il capitolo esterni. Singo e Vojvoda hanno perso moltissimi duelli con Reca e Holm. Non sarebbe stato ingiustificato cercare di cambiare qualcosa. Lazaro e Aina erano indisponibili e il quadro era problematico, ma vista anche la situazione di punteggio Seck poteva essere inserito prima e a Bayeye avrebbe potuto essere data una chance.
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