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Juric, pavidità nei cambi? Il tecnico non aveva scelta. Allegri azzecca la mossa

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Il confronto tra i due tecnici premia Massimiliano Allegri, bravo a inserire Cuadrado per Kean nell'intervallo cambiando assetto

Andrea Calderoni

Giunti alla seconda sosta del campionato per le Nazionali, una prima considerazione la si può fare. Quando i granata hanno potuto pescare dalla panchina in libertà (tranne che per la prima punta dove Sanabria ha dovuto fare gli straordinari) sono arrivate le migliori prestazioni di questo avvio di stagione: in casa con la Salernitana, con la Lazio e a Reggio Emilia con il Sassuolo. Negli ultimi due incontri di Serie A con Venezia e Juventus, invece, le numerose defezioni tutte tra trequarti e attacco, complice anche un calendario un po' più concentrato, sono venute al pettine. Gli inserimenti di Baselli per Sanabria e di Rincon per Brekalo nel derby di ieri testimoniano che non c'erano in panchina alternative valide al paraguaiano e al croato. Tra l'altro, già nell'11 iniziale Juric aveva dovuto "inventarsi" un Lukic trequartista per sopperire alle assenze di Praet e Pjaca e al problema muscolare di Verdi e il risultato non è stato da scartare anche in vista del futuro, visto che il serbo non è dispiaciuto.

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SOSTITUZIONI - Considerando che Verdi è stato tenuto a riposo precauzionalmente e Warming non appare ancora pronto per la Serie A e a maggior ragione per l'ultimo quarto d'ora con la Juventus, il Torino non aveva alcuna alternativa offensiva in avanti. In aggiunta a ciò Brekalo e Sanabria da qualche minuto erano palesemente stanchi e necessitavano di rifiatare, tanto che il Torino aveva già perso parecchio campo rispetto alla prima frazione e non riusciva più a ripartire. Gli ingressi di Baselli e di Rincon sono sicuramente due cambi difensivi che hanno ulteriormente abbassato la squadra e hanno agevolato la morsa della Juventus nell'ultimo segmento di gara, ma erano a conti fatti gli unici cambi effettuabili complice le pesantissime assenze di Belotti e Zaza in attacco e di Praet e Pjaca sulla trequarti. Dunque, è difficile accusare Juric di pavidità, mentre a Venezia poteva essergli mossa una obiezione poichè Djidji doveva essere preventivamente sostituito perché in quel caso in difesa le alternative non mancavano e il francese era in difficoltà e già ammonito.

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MOSSA CUADRADO - Come sottolineato alla vigilia del Derby, la Juventus avrebbe potuto fare male al Torino soprattutto sulle corsie esterne e così è stato quando è entrato Cuadrado, giocatore bianconero che spesso nei derby è stato decisivo. Il tecnico Massimiliano Allegri si è assunto una bella dose di responsabilità a fine primo tempo a lasciare negli spogliatoi Kean, unica vera prima punta a disposizione (Dybala e Morata erano assenti per infortunio), per inserire il colombiano. Il cambio d'assetto della Juventus, che è tornata alla versione di Champions League vista con il Chelsea con Cuadrado a sinistra, Chiesa falso nueve e Bernardeschi a destra, ha funzionato e ha prodotto i suoi risultati. Nel secondo tempo i bianconeri hanno fatto molto meglio rispetto al Torino. C'è da dire, tra l'altro, che Allegri, sebbene avesse giocato soltanto mercoledì, ha attinto pochissimo dalla panchina, giocandosi due cambi in 79' e il terzo e ultimo soltanto all'88', segno che anche nel suo caso i ricambi erano pochi ma ha voluto insistere su chi gli dava più garanzie.

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