"Tante cose le potevamo fare meglio": queste parole di Ivan Juric al termine della partita di Udine testimoniano che la prestazione del Torino non è stata la più spumeggiante della sua gestione ma è stata senz'ombra di dubbio funzionale al tipo di avversario che i granata hanno affrontato. Alla vigilia era lecito attendersi una gara tosta e alla fine tra Udinese e Torino è uscita una partita così. Il Torino l'ha ben interpretata lasciandosi alle spalle la brutta performance offerta nel derby della Mole contro la Juventus. In tal senso è stato molto utile il turno di Coppa Italia vinto 4 a 0 con il Cittadella. Giocare e vincere aiuta sempre a scacciare via i cattivi pensieri. Il Torino, come detto da Juric, non ha stradominato alla Dacia Arena, anzi ha dovuto stringere i denti e ha sofferto. Nel finale poteva chiudere la contesa con Karamoh e invece ha dovuto affidarsi nel quinto minuto di recupero a Milinkovic-Savic per evitare il 2 a 2. "Sono strafelice per il carattere che abbiamo messo e per altre cose, ma non abbiamo dominato come in altre partite. Oggi è stata dura" aggiunge l'allenatore di Spalato (LEGGI QUI). In effetti, il carattere dimostrato dal Torino è un qualcosa di cui fare tesoro in vista del prosieguo del campionato. Non era facile difendere il gol di Pellegri e, a differenza di molte altre circostanze, i granata sono stati capaci di non farsi riprendere.
Il Tema
Juric, difesa più robusta e cambi ok: la lettura di gara che ha messo ko Sottil
A Udine una partita tosta, molto belle le azioni dei gol del Torino
—Tra le altre cose positive messe in mostra ci sono le azioni dei due gol. La prima ha visto il pallone passare da sinistra verso destra smarcando sul secondo palo l'esterno che ha seguito bene l'azione; roba tipica del gioco di Juric che però raramente si era vista nell'ultimo mese. La seconda ha messo in luce la tanto esaltata verticalità del gioco del croato; Radonjic in tal senso è stato decisivo accelerando la giocata e smarcando Pellegri. Juric ha più volte sottolineato nel corso del postpartita quando sia stata complicata la partita e ha esaltato i meriti dell'Udinese e del suo amico Andrea Sottil. Al di là del risultato i bianconeri hanno coperto bene gli spazi e specie nella ripresa hanno messo per lunghi tratti alle corde i granata. Dal punto di vista tattico n'è uscita una gara molto interessante e ben condotta da ambo le squadre. Sia Udinese sia Torino hanno dimostrato di avere un'identità precisa e questo non può che essere merito dei due allenatori, legati - si è avuto modo di capirlo alla vigilia - da un ottimo rapporto personale.
Vojvoda e Radonjic inseriti nel momento giusto, Juric premiato
—Bisogna anche valutare le scelte compiute da Juric. Ha funzionato la mossa di irrobustire la difesa, scegliendo i centimetri di Zima e Buongiorno in luogo della velocità e del posizionamento di Djidji e Rodriguez: contro una squadra così forte sulle palle inattive è stata una scelta logica. Poi ha convinto la doppia staffetta che ha visto entrare Vojvoda e Radonjic all'ora di gioco al posto di Lazaro e Miranchuk. Era il momento adatto per un po' di freschezza e il croato non ha indugiato oltre. Alla fine il croato è stato anche premiato dall'assist splendido di Radonjic per Pellegri. Anche Linetty al fianco di Lukic nell'ultima mezz'ora è apparsa una scelta saggia. L'ex allenatore dell'Hellas Verona si è detto più soddisfatto di quanto fatto da Linetty che da Ricci. “Secondo me oggi ha fatto meglio Linetty quando è entrato. Ricci è un giocatore tecnico, deve trovare la forma migliore" ha spiegato il tecnico. Ricci non è ancora al meglio dal punto di vista della tenuta atletica (non giocava titolare in A da fine agosto), così Linetty ha elevato la capacità di coprire i varchi in mezzo al campo ed è stato pedina importante per la difesa del risultato. Infine, per crampi Pellegri ha chiesto il cambio, al suo posto è entrato Karamoh che si è divorato una ghiotta occasione. Dietro alla vittoria del Torino a Udine si è quindi vista la mano di Juric.
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