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Al termine di Torino-Bologna, gara valida per il 35° turno di Serie A, Ivan Juric è intervenuto ai microfoni di Sky per commentare la partita. Di seguito le sue dichiarazioni: "Complimenti ai ragazzi. Penso che l'unica partita che abbiamo sbagliato negli ultimi sei mesi sia stata contro il Frosinone. Oggi contro un Bologna che gioca bene abbiamo creato molto di più, preso il palo. Non abbiamo concesso neanche un tiro in porta. Penso che meritavamo la vittoria perché le abbiamo avute nitide, ma non siamo riusciti a fare gol. Però i ragazzi giocando fuori ruolo sono stati fantastici. Ho visto uno spirito importante. Non mollano niente. Sono molto soddisfatto".
Vlasic ha avuto questo problema di pubalgia. Aumentano i rimpianti stasera? "Mi dispiace, vedendo le occasioni oggi ne abbiamo avute tante. Abbiamo fatto una partita di sacrificio e lo hanno fatto tutti alla grandissima. Non hanno mai tirato, avuto occasioni. Sono molto contento ed orgoglioso. Non ho nessun rimpianto. Penso che la squadra abbia fatto il massimo. Ci sono stati momenti di grandi partite che ci sono andate male come contro la Lazio e la Fiorentina, anche oggi. Fa parte del gioco: nessun rimpianto, i ragazzi hanno dato il massimo".
La classifica del Torino è giusta? "La classifica è sempre giusta alla fine. Vuol dire che non abbiamo avuto la capacità di fare gol in partite in cui abbiamo fatto grandissimo calcio. Sono stati momenti in cui facevamo partite alla grandissima, come Empoli, e non riuscivamo a vincere. L'unica partita sbagliata è stata con il Frosinone, ma è normale e fisiologico in sei mesi sbagliare una partita".
Cosa è mancato per il salto di qualità? "Io sono molto critico in certe situazioni. Penso che abbiamo sbagliato all'inizio dell'anno dando fiducia a dei giocatori che non ci hanno dato dei risultati. Ci siamo ritrovati poi dopo 8-9 partite in una situazione... che i ragazzi sono stati splendidi. Abbiamo stravolto tutto, siamo stati molto più rigidi. Questo è il mio rammarico di quest'anno, del resto penso si sia fatto un ottimo lavoro. A Torino è così: la gente vuole andare in Europa e competere, ma noi stiamo facendo cose fantastiche. E' chiaro che in quelle partite ci mancavano i gol degli esterni, dei centrocampisti e dei difensori. Questo è quello che è mancato quest'anno".
In settimana riuscite a fare gol in allenamento? "Secondo me qualche giocatore avrebbe potuto fare qualche gol in più come caratteristica. Guardando i numeri in carriera sono stato troppo ottimista io. Se si guardano i numeri dei gol in carriera dei nostri giocatori, sono abbastanza bassi. Penso che qualche giocatore avrebbe potuto fare qualcosa in più. Poi capitano certe annate... A Crotone i miei esterni facevano 5-6 gol a testa ma le chiusure e le azioni sono le stesse di quest'anno e abbiamo fatto un solo gol con Bellanova. Questi sono i i 7-8 gol che ti cambiano la vita. Non è sempre l'attaccante che deve fare tutto. A livello dei gol ci è mancato quello. Poi, vedendo il passato i numeri sono quelli. Non siamo riusciti ad incidere troppo sui ragazzi".
Si è passati dal portare dal portare un Torino a rischio salvezza ad uno con tre decimi posti. E' il tetto massimo o è mancato qualcosa? "Secondo me la squadra quest'anno ha dato il massimo. Nel primo anno avevamo 8 prestiti e 5-6 a scadenza, sono arrivati dei giocatori che poi abbiamo perso per varie ragioni. Quest'anno avevamo una situazione migliore come stabilità economica, il presidente poteva fare più cose. Per me abbiamo puntato su giocatori sui quali non dovevamo puntare. Ci siamo ritrovati a dover fare 5 cessioni a gennaio per poi andare a prendere che non giocavano da altre parti, ma vengono qui, come Masina che fa una partita splendida. Ci siamo arrangiati. Ad inizio anno io, con altri, ho fatto valutazioni non giuste. Avevamo una situazione molto più positiva rispetto al primo quand'eravamo andati in ritiro con 8 giocatori. Di quest'anno personalmente sono stato troppo ottimista su certi giocatori, pensavo che avrebbero potuto continuare a crescere e invece no. Mi sono ritrovato a cambiare tutto e ad aggiustare le cose a gennaio senza soldi per essere competitivi. Siamo stati molto competitivi sempre, fantastici".
Per il prossimo anno che programmazione ha in mente? "E' inutile parlare di queste cose. Il Torino, a prescindere dall'allenatore, deve puntare all'Europa e avere una mentalità diversa, anche della mia in un certo momento. Pensavo fosse inspiegabile che non fosse sufficiente passare dal diciassettesimo al decimo posto. Adesso ho capito che bisogna essere più esigenti con tutti e se vogliamo portare felicità alla gente di Torino dobbiamo alzare l'asticella su tutto, dai giocatori ai lavori, per provare ad alzare il livello. Questa è una grande delusione, ma per me è un grandissimo risultato. E' chiaro che una situazione del genere diventa difficile da gestire bene".
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