L'allievo incontra il maestro. Ivan Juric sabato sera esordirà in Serie A sulla panchina del Torino contro Gianpiero Gasperini, colui il quale più di ogni altro l'ha formato da allenatore. Le filosofie calcistiche di Juric e Gasperini sono di per sè simili. Difesa a tre, cuore del centrocampo a due, sulle corsie due tornanti abituati a correre su e giù per 90' e l'attacco composto o da due trequartisti e una prima punta (prediletto da Juric) oppure da un trequartista e due punte (preferito da Gasperini). E poi anche i principi di gioco sono i medesimi: intensità, aggressione piuttosto alta e verticalità. Sarà, dunque, una gara quella di sabato dell'Olimpico-Grande Torino tra due allenatori che si conoscono benissimo e tatticamente si osserveranno due idee di calcio piuttosto simili.
Il Tema
Juric sa come battere Gasperini: con l’Hellas una vittoria di rimessa a Bergamo
Il precedente dello scorso novembre è un ottimo punto di partenza per il croato che sfiderà il suo maestro calcistico
PRECEDENTE VINCENTE - Nel match d'andata dello scorso campionato di Serie A l'Hellas Verona di Juric sorprese l'Atalanta di Gasperini. Come fece? Il primo segreto fu la resistenza nel primo tempo grazie a un super Silvestri, autore di una delle migliori prestazioni del suo girone d'andata. L'Hellas seppe soffrire, concesse qualcosa all'Atalanta ma soprattutto nella prima mezz'ora non si fece schiacciare troppo, grazie anche allo splendido lavoro di Lovato su Zapata. Con l'uscita del difensore gialloblù per infortunio, l'Hellas soffrì maggiormente nell'ultimo quarto d'ora per poi riorganizzarsi negli spogliatoi e disputare una ripresa da applausi, capitanata da un Veloso (subentrato nell'intervallo) versione extralusso. Di rimessa, con ripartenze letali come quella per il raddoppio di Zaccagni, i veneti costruirono la loro vittoria. Tatticamente, soprattutto nei secondi 45' dopo non essere capitolato nei primi 45', Juric rifilò la più classica delle lezioni al suo maestro calcistico.
STRATEGIA - Chiaro che l'Hellas del 28 novembre 2020 era nettamente più oliato del Torino di sabato. Esistevano già degli automatismi che nei granata attualmente non ci sono, come confermato dalla preoccupante prova di Coppa Italia contro la Cremonese. Tuttavia, il Torino potrà impensierire l'Atalanta soltanto se saprà soffocare i punti di forza nerazzurri (pensiamo là davanti a giocatori estrosi come Ilicic e Muriel). In tal senso saranno fondamentali i difendenti granata, che devono essere abili a leggere i momenti della partita senza lasciarsi calamitare semplicemente dal pallone. Per Mandragora in mezzo al campo sarà un battesimo di fuoco e probabilmente si troverà ad affrontare al primo colpo il peggior avversario possibile. Per capitalizzare serviranno delle transizioni rapide. Il Linetty di Coppa non è sembrato in grado di offrirle, mentre Pjaca ha dimostrato di essersi già calato nelle richieste di Juric. Per colmare il gap con la Dea servirebbe, infine, un Torino in buona condizione fisica. Al 21 agosto sarà difficile essere accontentati da questo punto di vista, ma riuscire a essere brillanti anche per un solo scorcio di partita favorirebbe indubbiamente il gioco di Juric e di conseguenza la sua strategia per la partita.
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