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Juric: “Saluto il Toro senza rimpianti. Il mio lascito è la cultura del lavoro”

Juric: “Saluto il Toro senza rimpianti. Il mio lascito è la cultura del lavoro” - immagine 1
Juric è intervenuto ai microfoni di La Stampa, parlando di Europei ma anche di Toro
Redazione Toro News

Venerdì si è chiusa ufficialmente l'era Ivan Juric al Torino. Da tempo si sapeva che le strade di tecnico croato e del club granata si sarebbero separate per aprire un nuovo capitolo con Vanoli in panchina. Dopo i saluti del Torino, Juric aveva fatto recapitare un messaggio ai tifosi: "Un abbraccio caloroso a tutto il mondo Toro, abbiamo gioito e pianto insieme, abbiamo litigato e ci siamo riabbracciati. Ringrazio tutti per la vicinanza nei momenti difficili e mi sento orgoglioso di quello che abbiamo fatto insieme in questi tre anni.  Il Toro che lascio è un Toro di belle speranze e dei ragazzi meravigliosi, sono loro il mio orgoglio più grande". Oggi, domenica 23 giugno, Juric è tornato sull'argomento Toro in un'intervista rilasciata a La Stampa per presentare la sfida di Euro 2024 tra Italia e Croazia.

Juric: "Sono sereno, al Toro lascio la cultura del lavoro"

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"Come vivo il distacco da Torino? Bene, molto bene - ha esordito Juric - Lo dico perché se mi guardo indietro non posso che essere sereno per ciò che abbiamo fatto o costruito". Nessun senso di incompiuto rimasto quindi dopo i tre anni in granata: "So che qualcuno può pensarlo, ma non è così. Qual è il mio lascito? La cultura del lavoro: quando siamo arrivati c'era un mondo, dopo un altro. Me ne sono andato senza rimpianti". Juric ha poi parlato di obiettivi, raggiunti e mancati: "Tre stagioni dalla parte sinistra della classifica non erano un traguardo scontato o facile da realizzare. Il Toro adesso può anche puntare sulla forza dei suoi giovani".

Juric: "Crescere con i ragazzi è un privilegio. Futuro? Voglio aggiornarmi e studiare"

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Juric ha spiegato successivamente il proprio modo di approcciarsi ai giocatori nel costruire una squadra: "Per me il calcio è anche il rapporto con i giocatori, dentro e fuori dallo spogliatoio. Crescere con i ragazzi è un privilegio e nei mei tre anni ne sono cresciuti tanti. Si sarebbero buttati nel fuoco per me? Questo è calcio...". Ora per Juric si apre un futuro nuovo, ancora da scrivere: "Voglio studiare e aggiornarmi. Vorrei farlo all'estero".

 

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