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Juric sfida Pioli: una proposta di calcio diversa ma sempre propositiva
Pioli è calmo e pacato, mai una parola fuori posto. Cerca sempre di essere conciliante e non creare polemiche. Juric è vulcanico, guida all'arrembaggio i suoi ragazzi e non è mai soddisfatto. Domenica sera si sfidano due allenatori diversi, ma con aspetti in comune.
I MODULI - Juric è un mister che ha un marchio di fabbrica: il 3-4-2-1. Questo modulo non lo ha mai abbandonato. A Crotone giocava così, a Genova e Verona idem ed infine in granata. È uno stile di gioco che porta a valorizzare sempre gli stessi interpreti: il difensore centrale (Kumbulla o Bremer ad esempio), gli esterni (Dimarco, Singo e Martella) e i due trequartisti (come Zaccagni, Brekalo e Barak) che servono una punta tradizionale (Belotti e Budimir per fare dei nomi). Il tecnico croato è capace di fare esaltare questi calciatori, dandogli la possibilità di spiccare il volo. Pioli, invece, è stato in grado di adattarsi nel corso della sua lunga carriera ai giocatori che aveva a disposizione. Il mister emiliano si affida molto ai giovani, ma sia alla Lazio che al Milan ha avuto un centravanti "anziano": Klose e Giroud. In rossonero oramai si è stabilizzato in un 4-2-3-1 che sta regalando un calcio aggressivo. Questa è la caratteristica che accomuna i due allenatori: non propongono un gioco attendista, anzi tentano di avere la meglio con merito.
LE STRIGLIATE - Tutti e due gli allenatori sono in grado di far sbocciare i propri calciatori che magari in quel momento non stanno esprimendo a pieno le proprie potenzialità. Anche Pioli è capace di farsi ascoltare quando è necessario e le strigliate a Leao sono servite a fare uscire un attaccante maturo che non gioca solo a sprazzi. Juric ha pungolato Belotti nella conferenza prima del match con la Salernitana e il Gallo ha risposto presente alla chiamata del mister con la rete e una prestazione di sacrifici, come suo solito. A loro modo sanno toccare le corde giuste dei propri top player.
IL MATCH DI DOMENICA SERA- Il Toro non ha ancora vinto contro una big, ci è andato vicino molte volte ma non è mai andato oltre l'1-1 (ottenuto con Juventus e Inter). È importante dare un senso a questo finale di campionato e una vittoria di prestigio regalerebbe una gioia non indifferente ai tifosi. Il Milan non può permettersi un altro passo falso dopo il pari a reti bianche con il Bologna. I rossoneri devono essere capaci di dimostrare che sono in grado di giocarsela fino alla fine. Lo scudetto manca nella Milano rossonera dal 2011 e scucire il Tricolore dal petto dei cugini sarebbe un orgoglio da vantare.
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