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Juric, Spalletti fa otto su otto. Col Napoli sorprendono le scelte iniziali
Nel commentare il confronto andato in scena tra Ivan Juric e Luciano Spalletti bisogna fare una premessa. Il Napoli 2022/2023 è difficilmente giocabile per qualsiasi squadra in Europa e i risultati ottenuti dai partenopei in Serie A e in Champions League stanno lì a dimostrarlo. Gli azzurri hanno giocato con una straordinaria sicurezza a Torino e hanno vinto meritatamente, proprio come avvenuto all'andata. In due partite hanno rifilato ben sette gol al Torino e nessun altra squadra è riuscita a fare meglio contro i granata in questa annata. Spalletti si è confermato bestia nera di Juric: ottavo confronto tra i due, ottavo successo dell'allenatore di Certaldo.
Fatte queste considerazioni preliminari, si capisce come Juric abbia responsabilità limitate nel poker interno patito. Una scelta sulla quale si può ragionare è quella relativa ad Alessandro Buongiorno, lasciato in panchina. Come ormai si sa da tempo, Juric ama cambiare gli interpreti della difesa a tre in base alle caratteristiche dell'avversario e in base a come intende affrontare la partita. Ha quindi deciso di schierare Gravillon, Schuurs e Rodriguez per una ragione precisa. "Volevo avere fisicità a partita in corso, portarla prima in parità e poi avere più opzioni" ha commentato Juric. Questo non si è verificato perché già al 35' il Torino era sotto di due gol, divenuti tre al 51'. Il piano partita del tecnico croato è venuto meno e la fisicità a gara in corso non è servita per sistemare le cose. Juric, a torto o ragione, ha cercato di ragionare sull'arco dei novanta minuti e quindi ha strutturato l'undici iniziale pensando ai cambi da effettuare per non abbassare il livello. Proprio Juric l'ha spiegato molto bene: "Nella mia testa avevo in mente i cambi al minuto 60' e mi immaginavo di poter fare i cambi giusti andando sull'1-1. Poi è andata come è andata, la mia idea era partite con loro e poi fare quattro o cinque cambi per mantenere lo stesso livello di aggressività".
Il Napoli è la squadra che segna di più da corner e anche a Torino ha colpito da calcio da fermo. Proprio grazie al tiro dalla bandierina è passato in vantaggio e ha fatto male a un Torino che continua a peccare su questo fondamentale (cinque reti nel 2023). Tale aspetto va rimarcato perché in una gara nella quale i dettagli erano chiamati a fare la differenza i granata hanno peccato di attenzione (la marcatura di Schuurs è stata tutt'altro che ottimale). In conclusione, si può dire che il piano partita di Juric non è funzionato perché la partita ha preso una piega differente rispetto a quanto pensato dal tecnico granata. Il match si è trasformato fin da subito in un Everest da scalare e a inizio ripresa è stata messa la parola fine rendendo vane le possibili soluzioni dalla panchina (Buongiorno, Ilic, Djidji sono entrati sul 3 a 0, Aina e Seck sul 4 a 0). Insomma, Juric ha cercato di pescare dal cilindro un coniglio ragionando sul lungo termine ma la magia non gli è riuscita a causa del Napoli e di una bestia nera (Spalletti) ormai conclamata.
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