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Ivan Juric e Vincenzo Italiano, Torino-Fiorentina
La serata perfetta di un Toro dominante che è riuscito a coronare l’ennesima prestazione positiva con ben quattro reti all’attivo. Almeno tra le mura amiche non ci sono dubbi: la squadra di Ivan Juric ha raggiunto un livello di consapevolezza enorme e ha delle certezze a cui fare riferimento anche nelle situazioni meno agevoli. Poco importa che il gruppo fosse reduce da tre giorni di quarantena casalinga: questo Torino piace per l’approccio che ha alla gara, per la determinazione e per come sa comandare le operazioni. Con la Fiorentina c’è stato tutto questo e molto di più: passi avanti evidenti si sono visti dal punto di vista delle azioni corali e da quello della maturità nel leggere i momenti della gara. Da grande squadra i granata hanno chiuso i conti quando si dovevano chiudere e poi hanno amministrato con maestria. Come detto anche da Juric, n’è venuta fuori la serata perfetta: “È stata una partita eccezionale in tutti i sensi, specialmente a livello di gioco”.
TRIONFO - Quasi inutile mettere a confronto il tecnico croato con il collega Vincenzo Italiano: il Torino ha fatto troppo meglio rispetto alla Fiorentina nell’arco dei novanta minuti. “Non si può in Serie A affrontare partite contro squadre con grande intensità in questo modo”: così Italiano al triplice fischio. In un 4 a 0 così rotondo i demeriti sono certamente anche della Fiorentina (brutto l’atteggiamento), ma non vanno sminuiti in alcun modo i meriti dei granata che, come evidenziato dal tecnico dei toscani, hanno giocato con un’intensità eccezionale. Ha ragione Juric a mettere in evidenza la differenza tra la gara di andata, persa 2-1 a Firenze al termine di una pessima prestazione, e quella di ieri: c'è il sapore di un cerchio che si chiude. "La partita di Firenze poteva finire in goleada, non mi è proprio andata giù, è stata una delle mie gare peggiori della carriera - è stata la riflessione di Juric -. Vedere come la squadra gioca oggi mi rende orgoglioso della crescita che è stata fatta in cinque mesi".
GRUPPO - Juric è stato indubbiamente uno degli uomini della serata perfetta. La sua mano, vale ricordarlo e scriverlo, si vede. Il Toro trasuda i principi di calcio di Juric e il tecnico ha in mano il gruppo come non mai. Lo conosce sempre più nel profondo e qualunque giocatore chiamato in causa riesce a dimostrare una crescita personale. E in questo meccanismo che inizia a funzionare molto bene, Juric può anche permettersi di dare contro la Fiorentina un’opportunità da titolare al terzo portiere Luca Gemello. “Mi piacciono questi ragazzi che partono dal basso e poi vanno in C, giocano. Ragazzi solari sempre, che lavorano”: il messaggio del tecnico che racchiude il suo senso di intendere la dedizione allo sport.
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