Soltanto un aspetto si può rimproverare a Ivan Juric nella serata di ieri, giovedì 23 febbraio: l'inserimento di Pietro Pellegri un po' troppo posticipato. Per il resto è difficile imputare colpe al tecnico croato perché il Torino visto soprattutto nel primo tempo è stato una grande squadra. Ha creato almeno sei nitide occasioni da gol in 45 minuti, ha dominato l'avversario ed è stato incontenibile in principale modo sulla corsia di destra, sfruttando a pieno volume il motore straripante di Raoul Bellanova, il miglior giocatore granata dei primi due mesi del 2024. La Lazio ha capito poco o nulla del match. Ha difeso e l'ha fatto faticando. Avrebbe potuto tranquillamente tornare negli spogliatoi in svantaggio di due o tre gol. Ha avuto la fortuna di reggere il colpo e di sfruttare l'imprecisione sotto porta degli avanti granata. Nel secondo tempo ha bucato negli unici due tiri in porta dell'intera gara Vanja Milinkovic-Savic e ha vinto la partita. Raramente in questo campionato si è vista una partita così dominata e poi persa senza reti all'attivo. In diverse partite semmai era stata la mancata creazione di occasioni da rete il problema.
Il tema
Juric, una sola pecca contro Sarri: si poteva osare prima la terza punta
Il terzo attaccante poteva essere messo prima: Pellegri chiamato in causa tardi
—Eppure sul treno per l'Europa è salita la Lazio e il Torino è rimasto a bordo dei binari in attesa di poter capire se riuscirà o meno a salpare su quel vagone tanto atteso sotto la Mole. L'efficacia di Zapata e Sanabria nella serata di ieri è stata insufficiente. Sono stati serviti, ma non sono stati all'altezza della situazione, eccezion fatta per il bel destro al volo di Sanabria terminato sul palo per questione di centimetri. Proprio per questa ragione era lecito aspettarsi un terzo attaccante in campo prima rispetto all'85' quando il Torino era sotto di due gol e le chance per rimontare erano ridotte al lumicino, nonostante la superiorità numerica. Pellegri ha preso il posto di Masina ed è andato ad affiancare là davanti Zapata e Sanabria. Considerato che i due gol della Lazio sono sopraggiunti tra il 50' e il 61', l'ingresso di Pellegri per poter ambire a una rimonta disperata poteva concretizzarsi anche prima del cartellino rosso per il difensore della Lazio. In aggiunta a questo l'espulsione di Gila è avvenuta al 79', dunque tra il 79' e l'85' sono passati altri sei minuti prima della decisione finale di Juric.
"Una delle migliori partite da quando sono qui": tutta la soddisfazione di Juric per la prestazione
—Per il resto c'è poco da appuntare a Juric. Lo stesso allenatore croato ha detto: "I rimpianti ci sono per aver giocato così contro una grande Lazio, ma è stata una delle migliori partite da quando sono qui. Ci siamo ripresi dopo lo choc del 2-0 Lazio. Abbiamo ottenuto l'espulsione e avuto altre occasioni. Deve rimanere questo, in zona gol abbiamo giocato a livelli alti ma non l'abbiamo buttata dentro anche per merito di Provedel e del palo" (LEGGI QUI). Il secondo tempo ha dunque cancellato i punti. Il meglio, comunque, il Torino l'ha espresso nel primo tempo e anche Maurizio Sarri ha ammesso al termine della partita di aver visto una Lazio davvero alle strette, anche perché per 45 minuti Sarri non ha trovato rimedi sulla sua corsia di sinistra. "A differenza del Bologna oggi il primo tempo è stato molto sofferto contro una squadra che ha buone qualità e soprattutto un'aggressività che ti concede poco a livello di palleggio - ha dichiarato -. Abbiamo perso qualche pallone in maniera banale e questo ci ha messo in sofferenza". Il tecnico toscano è stato abile a togliere Hysaj in palese difficoltà e a inserire Lazzari a inizio ripresa, spostando Marusic a sinistra.
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