A 8 mesi di distanza da quel nefasto 1-1 che segnò probabilmente la fine della rincorsa granata verso l'Europa, Juric e Dionisi, sempre alla guida di Torino e Sassuolo, si ritroveranno ancora una volta uno contro l'altro. Al termine di quel pareggio, le dichiarazioni dei due tecnici furono le seguenti. "Abbiamo fatto un grande gioco - sosteneva Juric - la squadra ha giocato bene tecnicamente, muovendo bene la palla e impedendo di giocare al Sassuolo”. "Merito al Torino per come ha giocato, merito a noi per il carattere che abbiamo messo” sono invece state le parole di Dionisi. Insomma, anche dalle voci dei due allenatori arrivò la conferma di una grande partita del Toro, inibita sul finale dal carattere neroverde.
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Juric vuol ripetersi: contro Dionisi due delle migliori partite del suo Torino
Juric-Dionisi: bilancio positivo per il croato. Ma contro il Sassuolo pochi sorrisi
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Con la consapevolezza ed il ricordo di ciò che è accaduto nello scorso incontro, Juric vorrà ancor di più portare a casa la vittoria in questa terza sfida contro Dionisi. Nelle due gare precedenti, una volta i due hanno appunto pareggiato, mentre nella prima il croato ha avuto la meglio sul rivale. Era il 17 settembre 2021 e con un gol di Pjaca il Torino superava a domicilio proprio il Sassuolo. Questa vittoria, inoltre, è ancora oggi l'unico successo del tecnico croato nelle 9 sfide disputate contro i neroverdi. Per il resto sono arrivati 3 pareggi e 5 sconfitte.
Juric-Dionisi: nessuna paura di giocare e fare la partita
Juric contro Dionisi è anche una sfida tra tecnici moderni. Da una parte il tecnico croato, che fa delle verticalizzazioni e della marcatura uomo a uomo il suo credo calcistico, dall'altra l'italiano che punta sul possesso palla e sul bel gioco. Si prospetta quindi un incontro tra due squadre che non hanno paura di giocare e che vogliono fare la partita. I granata scenderanno in campo con il 3-4-2-1 tipico di Ivan Juric, mentre i neroverdi con il 4-3-3, con alto a sinistra Kyriakopoulos, l'idea del momento di Dionisi, che deve affrontare l'assenza di Berardi in attacco.
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