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Keep calm & forza Toro!

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Gargarismi / Siamo dolcemente ebbri, ubriachi di felicità per la classe di Pupetto Cerci, i gol di Ciro il grande, la grinta di capitan Glik.
Domenico Catagnano

E per questo Farnerud che non ti aspetti, per un Padelli rigenerato, per le sgroppate di Darmian. E soprattutto ci fa girar la testa quel settimo posto tanto bello quanto inatteso.

 Ma occhio, perché l'ebbrezza può diventare sbronza, e ci vuole poco a risvegliarsi rintontiti dal mal di testa. Insomma, il Toro c'è, ha vinto due partite per niente scontate (di solito siamo i rigeneratori di squadre in crisi...), non prende gol da due gare e sta raccogliendo i frutti di un inizio di campionato jellato e maledetto.

Ora viene il bello, e la partita di domenica prossima è il classico trappolone. Sulla carta ci dovremmo mangiare il Chievo in un sol boccone. Sta parecchio sotto in classifica, ha un organico qualitativamente inferiore al nostro e viene da una sconfitta interna dove ha fatto dei passi indietro rispetto alle gare precedenti.

 Tutto facile per i ragazzi? Ma quando mai! Questo Chievo potrebbe essere più pericoloso del Barcellona. Non fraintendetemi, è ovvio che si tratta di un paradosso, ma mentalmente l'approccio della gara con i veneti può essere un problema. Occhio a non presentarsi sbronzi, insomma.

Insomma, la partita con la squadra di Corini (massimo rispetto per il grande Eugenio) può essere davvero l'esame di maturità per una squadra che finalmente sembra aver acquistato quella sicurezza che fino a qualche settimana fa latitava pericolosamente.

 Ventura ha forse trovato l'assetto giusto, con questi laterali che vanno su e giù sulle fasce a dare stabilità in difesa e preziosi suggerimenti in avanti, ma il nostro problema nella prima parte di campionato è stato più mentale che fisico. Se superiamo questo, nessuno può farci più paura. Tecnicamente la squadra c'è, stiamo vedendo il Toro più bello di questi ultimi anni, ma calma e concentrazione, ragazzi, ora più che mai.

 Vai così, Toro, e vai anche senza D'Ambrosio. Peggio per lui, poteva diventare un idolo e non semplicemente uno tra tanti, come sarà sicuramente in una delle società rigatine che lo comprerà. Danilo sarà pure necessario, ma non indispensabile. Non a caso a Udine abbiamo vinto senza di lui. Vorra dire qualcosa?