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La calma è la virtù dei forti

Redazione Toro News
Agosto finisce bene per il Toro, nel pomeriggio il mercato chiuso con operazioni intelligenti che hanno rafforzato a mio parere l’organico soprattutto in attacco. Al Toro infatti mancava un vice Bianchi, Vantaggiato ha queste caratteristiche...

Agosto finisce bene per il Toro, nel pomeriggio il mercato chiuso con operazioni intelligenti che hanno rafforzato a mio parere l’organico soprattutto in attacco. Al Toro infatti mancava un vice Bianchi, Vantaggiato ha queste caratteristiche che sono diverse da quelle di Abbruscato e Arma ha una maturità maggiore rispetto a Malonga; l’arrivo di Zoboli invece va a rinforzare un reparto già forte perché il Pratali visto stasera, al di la della rete segnata che gli può infondere fiducia, sembra lontano partente del giocatore visto fino a poco tempo fa; sarà stata l’aria di Empoli a farlo ritornare ai livelli di gioco ottenuti negli anni passati in toscana?Per chiudere sul mercato ritengo positiva la non cessione di Dzemaili anche se da quanto si legge in queste ore il pallino sul futuro del giocatore ora è in mano al Parma.

Dopo le notizie positive del mercato toccava alla squadra ripetere la buona prestazione di Grosseto.

La pazienza oggi è stata l’arma in più dei granata, oserei dire la calma dei forti.La squadra di Colantuono (giusto definirla così perché la mano del tecnico si vede eccome) non si è mai scomposta, ha sempre cercato di giocare palla a terra anche quando l’Empoli sembrava avere il predominio territoriale e questo è molto importante è un indice di grande fiducia nelle proprie possibilità.

Di fatti capita che una squadra di livello superiore venga messa in difficoltà da una inferiore, spesso questo accade per sufficienza dei più forti che puntualmente non riuscendo a venire a capo della partita si innervosiscono compromettendo a volte il risultato finale.

Il Torino oggi non è caduto in questo errore ha sempre cercato di ragionare e imporre il proprio gioco anche non riuscendoci, come nel primo tempo, per la buona disposizione tattica della squadra di Campilongo che chiudeva bene gli spazi e si proponeva con idee e fantasia in attacco.

Alla lunga questo atteggiamento è stato premiato, appena i toscani hanno rallentato il ritmo il Toro ha preso il sopravvento e colpo su colpo ha fatto suo il match.Si può paragonare la partita a un match di pugilato e dividere la partita in tre round di mezz’ora. Nel primo l’Empoli ha cercato di mettere in difficoltà il Toro e ha vinto la prima mezz’ora ai punti, nel secondo round il Toro ha iniziato a bersagliare sempre con maggiore continuità l’avversario che proprio sul finire ha ceduto cadendo a terra per la prima volta, l’ultimo round non ha visto la reazione dei toscani anzi i granata hanno infierito su un avversario ormai privo di forza e di fiducia.

Rispetto a Grosseto c’è stato minore agonismo ma maggiore consapevolezza dei propri mezzi questo perché l’avversario era più propenso a giocare a calcio, i granata infatti in fase difensiva non hanno mai ceduto campo agli avversari semmai non hanno pressato con troppo furore agonistico e nel primo tempo non sono sempre ripartiti in maniera compatta anche se gli esterni difensivi hanno partecipato spesso nella fase di possesso palla.

Quello che mi è piaciuto oggi è che, come contro il Grosseto, il Toro non ha mai smesso di attaccare una volta passato in vantaggio anzi ha cercato di dare il colpo del Ko per portare a casa il match.

A Folgaria Colantuono disse alla carta stampata e al sottoscritto che per lui la partita perfetta finiva uno a zero, massimo risultato con il minimo sforzo. Penso che questa frase negli spogliatoi non l'abbia mai pronunciata.