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La calma rimane la virtù dei forti…

Redazione Toro News
di Stefano Brugnoli

Un Torino soporifero cade per la prima volta e lo fa sul campo di Gubbio che le era stato fatale anche lo scorso anno in amichevole, lo stesso campo portò male ai granata nel 96 che da lì iniziarono una delle loro peggiori stagioni della loro storia, per fortuna che non ci si gioca più!Oggi le condizioni perché finisse male c’erano tutte, la squadra che ha giocato per dieci minuti poi si è persa specchiandosi su se stessa, un arbitro che già dalle prime battute non dava l’impressione di avere in mano la partita e questo condiziona l’andamento della gara,  le mischie in area successive a calci d’angolo che non producevano frutti per errori di mira dei granata che son giunti pure ad ostacolarsi, la voglia feroce di non perdere degli eugubini che si son fatti forza mano a mano che la partita proseguiva contrapposta alla scarsa voglia dei granata che pensavano che prima o poi un gol lo avrebbero fatto e dire che Ventura aveva visto giusto alla vigilia mettendo tutti al corrente dei pericoli che potevano esserci nella trasferta umbra, non da ultima l’inaspettata antisportività dei raccattapalle di casa che negli ultimi dieci minuti hanno nascosto i palloni.Sarebbe bastato che, invece di amministrare, il Torino avesse spinto sull’acceleratore per finire una squadra che prima della partita stava sicuramente peggio di quella granata, però per fare questo occorrono i giocatori di temperamento, nel primo tempo assenti perché in panchina, in tribuna o infortunati. Invece oggi i granata in campo nel primo tempo avevano innescato la marcia ridotta, per poi passare alla veloce solo dopo lo svantaggio, forse per alcuni di loro giocare troppo spesso da titolari gli ha fatto perdere quella sana voglia di conquistarsi il posto che è alla base per tenere tutti sulla corda, non a caso Glik è stato uno dei migliori in campo.È questo che fa rabbia, l’aver giocato come fa il gatto con il topo per poi trovarsi in svantaggio più per demeriti propri che per bravura dell’avversario e a quel punto rimediare diventa difficile e infatti non si è rimediato.Ora questa sarà la settimana più importante del campionato del Torino, bisognerà vedere come le componenti l’universo granata reagiranno a questa inopinata, ma meritata, sconfitta. Se ci sarà reazione e consapevolezza di aver sbagliato partita allora il futuro potrà essere roseo, ma se inizierà la caccia all’uomo, la ricerca di chi è la colpa più grossa di questa partita e il conseguente scaricabarile anziché il prendersi le proprie responsabilità allora vorrà dire che l’universo granata per l’ennesima volta non avrà capito niente di come si fa per ottenere risultati col rischio di generare la solita autodistruzione come capita da parecchi anni e per qualcuno che ha la memoria corta, capita da prima che Cairo diventasse presidente.Dopo otto vittorie in dieci giornate alcune aiutate anche dalla buona sorte oltre che dai meriti, ci sta che la buona sorte si dimentichi; ma come contro il Cittadella guarda caso la buona sorte si è dimenticata del Torino proprio nelle due partite peggiori…non penso sia solo un caso.Avrei preferito che il Torino una volta subito il gol continuasse a giocare blandamente e prendesse il secondo gol per poter archiviare la partita come un partita storta, invece l’aver creato più pericoli per la porta avversaria in mezz’ora rispetto all’ora precedente mi fa pensare che tutto non sia stato fatto per il verso giusto, uno schiaffo inaspettato penso e spero farà bene ai granata che ora più che prima sapranno che se ci mollano un attimo possono perdere da tutti, ma se rimangono sul pezzo possono battere tutti.