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di Federico Floris
Contro l’Udinese è arrivata la seconda sconfitta consecutiva dopo quella maturata a Cagliari domenica scorsa. I granata, stavolta hanno disputato una...
"di Federico Floris
"Contro l’Udinese è arrivata la seconda sconfitta consecutiva dopo quella maturata a Cagliari domenica scorsa. I granata, stavolta hanno disputato una prestazione migliore rispetto all’orrenda gara disputata in terra sarda ma ciò non è bastato per fare punti contro un’Udinese parsa ben lontana dai suoi standard migliori.C’è chi per spiegare l’ottava sconfitta stagionale (i pareggi sono tantissimi ma anche gli insuccessi iniziano ad essere un numero considerevole) punta il dito sulla fallimentare direzione di gara di Mazzoleni che ha privato la squadra prima di un calcio di rigore per fallo di mano in area di Felipe e poi di un gol regolare di Stellone annullato per un fuorigioco di Di Michele (in realtà passivo perché il 17 non partecipava all’azione). Altri tirano in ballo la sfortuna materializzatasi ora negli infortuni di Sereni e Comotto (auguri di una pronta guarigione ad entrambi: il Toro ha davvero bisogno di voi) e nel clamoroso palo colpito da Di Michele al 24’ del secondo tempo.Sfiga ed errori arbitrali hanno senza dubbio inciso su un risultato che il Toro avrebbe meritato di conquistare ma resta il fatto che diverse cose non sono andate bene.
"Ad esempio il primo tempo. La formazione guidata da Novellino è partita a ritmo lento ed ha costruito pochissimo nella prima mezz’ora. Non che gli avversari abbiamo fatto di più ma alla prima occasione utile Pepe ha sfruttato una punizione dal limite e freddato un incolpevole Sereni. Nel finale di tempo finalmente una reazione con uno stupendo sinistro di Stellone a lato e due punizioni di Rosina che hanno impegnato severamente Handanovic. La costruzione della manovra, tuttavia, ha latitato perché tutti gli interpreti di centrocampo ed attacco hanno palesato la tendenza a portar troppo palla, proponendosi poco negli spazi. Se Grella ha lavorato molto in interdizione e mostrato qualche ruvidezza di troppo in fase d’impostazione, Barone ha fornito una prova a mio avviso scialba con pochissime iniziative che andassero al di là del semplice compitino e del passaggio in orizzontale al compagno più vicino. In sostanza in mezzo al campo ci vogliono più personalità ed idee chiare.Sulle fasce Diana e Lazetic hanno corso parecchio ma senza particolare costrutto, l’esterno serbo in particolare ha sbagliato diversi dribbling e appoggi in verticale.
"Ognuno in merito ha la sua opinione e la mia, che non ha alcuna pretesa di infallibilità, si unisce al coro di chi, come ad esempio Patrizio Sala, vede meglio un Toro con Stellone, Rosina e Di Michele contemporaneamente in campo. Un Toro, insomma, più coraggioso, sfrontato e dall’identità precisa. L’avevo già scritto ad esempio prima e dopo la partita con l’Atalanta, seppur riconoscendo i meriti di Novellino per aver comunque dato solidità alla squadra ed in quella gara essere riuscito a conquistare i 3 punti. Tre giocatori d’attacco e con una certa qualità tecnica possono anche essere in grado di spartirsi rientri e zone di campo da coprire alternativamente in fase di non possesso palla, soprattutto se vi sono altri sette compagni (mica due) ad occuparsi del contenimento.La squadra con il trio in campo, lo dimostrano proprio le partite in questione e quella di ieri ne è la conferma, acquista in pericolosità e il gioco, altrimenti monocorde, aumenta il proprio ventaglio di soluzioni.
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