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Ad inizio anno sembrava che il problema di andare in rete fosse stato superato. Però ne era sorto un altro: i gol subiti. La squadra incassava troppe reti e troppo...
di Edoardo Blandino
"Ad inizio anno sembrava che il problema di andare in rete fosse stato superato. Però ne era sorto un altro: i gol subiti. La squadra incassava troppe reti e troppo facilmente. Il gioco offensivo proposto da De Biasi lasciava molto spazio alle incursioni avversarie e così chi affrontava il Torino trovava varchi insperati e faceva razzie nella retroguardia granata. Lo aveva sottolineato anche Patrizio Sala affermando che sarebbe stato più utile trovare un assetto difensivo migliore, visto che il gol non rappresentava più un problema.
"Una volta esonerato De Biasi, Novellino ha subito colto l’invito. Il tecnico di Montemarano ha lavorato molto sulla fase difensiva e i risultati si sono visti in breve tempo. Il Toro è diventata una squadra più solida e compatta, una squadra rognosa a cui diventava difficile segnare e che non concedeva tonnellate di occasioni a partita. Tuttavia l’eccessiva italianizzazione dei granata (squadra molto coperta che pensava a non incassare gol prima che a segnarne) ha spostato gli equilibri. Gli uomini di Novellino si difendevano bene, ma non erano più in grado di andare a rete. Insomma, la solita storia della “coperta troppo corta”. Con il passare delle giornate stampa e tifosi si sono accorti di questa involuzione ed hanno iniziato a chiedere al tecnico di proporre una formazione più offensiva, in grado anche di mettere in crisi le retroguardie avversarie. Quando è diventata palese la difficoltà di andare a rete anche il mister irpino ha deciso di intervenire.
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