I sentimenti dei tifosi vanno rispettati anche se non condivisi. Per loro un derby non è una partita come le altre. A saperlo è chiamata la società prima dei calciatori. I sentimenti dei tifosi possono essere non condivisi ma vanno sempre rispettati. Lo avrà imparato Brian Bayeye, dopo aver postato e cancellato la foto dello scambio di maglia con Pogba. Il calciatore non è certo da biasimare: è arrivato al Torino pochi mesi fa, ha sempre giocato a livelli molto più bassi, ha incrociato per la prima volta da avversario un giocatore che ha fatto la storia del calcio francese e per lui la sua maglia è come un trofeo da esporre. Non c’è niente di male in questo e nulla c’è da eccepire se calciatori del Torino hanno rapporti di amicizia con quelli della Juventus, come è sempre stato.
Il tema
La foto di Bayeye e gli altri precedenti: quando prevenire è meglio di curare
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Ma il derby non è una partita come le altre per i tifosi del Torino. Chi non ha il cuore granata probabilmente non lo capisce e non lo capirà mai e certe reazioni possono sembrare poco comprensibili. Ma una società deve porsi in linea con il comune sentire della sua piazza, non foss’altro perché è ai tifosi che chiede fiducia e soldi. Ecco perché certe cose vanno previste e anticipate per evitare polveroni inutili. Non è la prima volta che episodi alla Bayeye accadono a un calciatore granata nel post-derby: dal like di Soriano alla foto di Segre con la maglia di Dybala, cose simili sono già accadute. La lezione avrebbe dovuto già essere stata metabolizzata. I calciatori non sempre si rendono conto della delicatezza della situazione e occorre che qualcuno di più esperto e avveduto li ammonisca prima del tempo. Il ruolino di marcia del Torino nei derby è già sufficientemente amaro senza che si aggiungano ad esso polemiche inutili.
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