Il Torino oggi ha giocato la partita in maniera generosa, mettendo a volte il cuore oltre l’ostacolo limitatamente ai giocatori che un cuore lo possiedono.È uscito sconfitto perché l’avversario ha sbagliato di meno sopratutto in difesa, dove la squadra di Novellino ne ha combinate più di Bertoldo in Francia, ma anche sottoporta perchè nonostante le ventitre conclusioni i granata hanno realizzato solo una rete; apprezziamo però le ventitre conclusioni, nelle giornate precedenti bisognava sommare parecchie partite per raggiungere questo numero.
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La generosità non basta
Stavolta almeno i granata ci hanno provato, resta il fatto che prestazioni come queste se ne vedono una al mese se va bene ed è qui che c’è da interrogarsi per capire il perché. A questo interrogativo però non posso rispondere io, devono interrogarsi le varie componenti della società.
Prestazioni come quelle di oggi avrebbero prodotto qualche punto in più ma soprattutto un attaccamento maggiore alla squadra da parte dei tifosi, iniziare a fare queste prestazioni tutto cuore a due mesi dalla fine del campionato potrebbe essere tardi sia per la classifica che per il rapporto con i tifosi; se il Torino avesse giocato sempre così oggi avrebbe avuto uno stadio pieno pronto a sostenerlo, invece i biglietti venduti sono stati pochi e forse neanche tutti gli abbonati sono andati all’olimpico, lo striscione che dice che il sostegno è solo alla maglia è emblematico del pensiero dei tifosi granata.
Tatticamente oggi finalmente si è visto un giocatore tra le linee che saltava spesso l’uomo con azioni personali o con passaggi filtranti, cosa che è mancata nelle precedenti partite, Gasbarroni può essere l’arma in più in questo finale di stagione a patto che il suo rendimento si mantenga almeno su questo standard; oltre a questo si è visto un Bianchi ricevere qualche pallone in più e provarci in maniera superiore al passato, si è visto il grande cuore di Dzemaili e Rubin e si sono visti tanti altri limiti che omettiamo perché non è la prima volta che si vedono, limiti tecnici individuali e limiti tattici sia individuali che di squadra.
A questo punto la situazione in classifica è più o meno uguale a quella di domenica scorsa, per fortuna che Bologna e Lecce non hanno approfittato del passo falso del Torino e sono ancora lì che ci aspettano, però noi dobbiamo darci una mossa.
La squadra vista oggi non sembra contro l’allenatore, come troppe volte abbiamo visto nella recente storia del Torino Fc, però come purtroppo da me profetizzato il ritorno di Novellino non era garanzia di salvezza, io avrei messo una faccia nuova. Anche questa stagione come la scorsa ha detto che questo allenatore a Torino non riesce ad esprimersi al meglio e le squadre che ha schierato in questi due anni non hanno mai fatto bene entrambe le fasi di possesso e non possesso nella stessa partita. In parole povere se ci si difende bene non si fa gol, se si prova ad attaccare ci si sbilancia e si prende gol. Ma di questo la colpa non è tutta imputabile all’allenatore sono sempre i giocatori che vanno in campo.
Non vorrei essere stasera al posto di Cairo perché non è tutto da buttare quello che ha fatto Novellino, anche se da buttare c’è parecchio; a dicembre però avrei scelto diversamente.
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