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Un ragazzo che è nato a Torino, ha vestito la maglia della Juventus ma sta studiando da grande con quella del Torino. Già solamente l'incipit di questa storia racconta di una traiettoria tutt'altro che banale per la carriera di un giovane attaccante, che sta emergendo come uno dei talenti più brillanti forgiati dal settore giovanile granata. La Giovane Italia vi racconta Vincenzo Millico, classe 2000 che a suon di gol e giocate da applausi sta facendo impazzire i tifosi del Toro, che sognano di avere in casa il campioncino del futuro.
Vincenzo Millico è nell'Almanacco de "La Giovane Italia". Dal 2011 vi raccontiamo in anteprima il futuro del calcio italiano. Vuoi essere il primo a conoscere i calciatori di domani? CLICCA QUI.
E pensare che a goderselo, magari in coppia con quel Moise Kean che ha conquistato anche Max Allegri, poteva essere la sponda bianconera della Mole. Millico ha infatti mosso i primi passi nel vivaio juventino, che lo ha accolto all'età di 8 anni, tre anni prima della "diaspora" che ha segnato il primo bivio importante della carriera di Vincenzo. Nel 2011, infatti, il suo destino si è colorato di granata; e in questo 2018-19 da capogiro, la decisione di lasciare Vinovo e di sposare la causa del Toro ha pagato i primi dividendi. Già , perché Millico è già un giovane idolo della tifoseria granata, nonostante un'unica, fugace ma significativa, apparizione in prima squadra. La data del 23 febbraio 2019 resterà per sempre scolpita nella memoria del ragazzo: all'Olimpico "Grande Torino", mister Mazzarri gli ha concesso la gioia dell'esordio in Serie A, festeggiato nel recupero del successo contro l'Atalanta. Un riconoscimento importante per un ragazzo che, con la Primavera granata, ha saputo scaldare i cuori del Filadelfia in una stagione fin qui indimenticabile.
Lo score non ammette repliche: 26 gol segnati in 23 presenze con la Primavera di mister Coppitelli, che però ha dovuto fare a meno del suo trascinatore proprio sul più bello. La conquista della Supercoppa e l'esordio in A avevano apparecchiato la tavola per un finale da incorniciare, ma un infortunio al bicipite femorale ha costretto Vincenzo a saltare gli appuntamenti chiave della primavera: qualificazioni all'Europeo con la Nazionale Under 19, Viareggio Cup e finale di Coppa Italia, aumentando i rimpianti per la doppia sfida persa contro la Fiorentina. E non è un caso che, a due mesi di distanza dal k.o., il suo ritorno in campo nel recupero contro il Napoli sia coinciso col ritorno ad un successo convincente dei suoi, rianimati dal rientro in campo del loro totem.
Oltre al boom realizzativo, la stagione in corso lo ha infatti visto protagonista di un salto di qualitàdal punto di vista caratteriale: Millico è diventato un leader non più soltanto tecnico ma anche carismatico, capace di trascinare i compagni con la sola presenza in campo. La sicurezza nei propri mezzi lascia a bocca aperta: Vincenzo sa essere letale sia quando staziona in area di rigore che quando parte da sinistra, pronto ad accentrarsi per far fuoco col prediletto piede destro. La struttura fisica è da normotipo ma, quando innesca le sue fibre corte, per gli avversari sono dolori: lo spunto nel breve è devastante per forza e velocità , il corpo ben bilanciato e la sua tenacia nei contrasti rendono impresa ardua sottrargli il pallone dai piedi. "Può sfondare perché ha l'atteggiamento da giocatore vero", dice di lui mister Coppitelli. E c'è da credergli, in attesa di un finale di stagione che promette di essere elettrico come i primi sei mesi del suo 2018-19.
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