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Una sola sconfitta in sette partite, a fronte di due vittorie e quattro pareggi, ed ottavo posto in classifica a pari merito con Milan e Napoli: questo l’ottimo biglietto da visita dell’Atalanta, la squadra alla...
"Una sola sconfitta in sette partite, a fronte di due vittorie e quattro pareggi, ed ottavo posto in classifica a pari merito con Milan e Napoli: questo l’ottimo biglietto da visita dell’Atalanta, la squadra alla quale il Toro di Novellino dovrà far visita domenica prossima alla ripresa del campionato.
"A parte il tonfo di due turni fa, curiosamente contro quella stessa Sampdoria che rimane l’unica squadra sconfitta dai granata (uno 0-3 peraltro immeritato, almeno nelle proporzioni), l’inizio di campionato degli orobici può dunque definirsi più che positivo. E’ vero che il calendario è stato piuttosto benevolo (tra le avversarie affrontate finora, solo Fiorentina e Lazio possono essere annoverate tra le grandi o presunte tali), ma la formazione di Del Neri ha comunque fatto vedere ottime cose, mostrando un gioco brillante, veloce ed aggressivo e meritando ampiamente la posizione raggiunta.
"La curiosità principale riguarda proprio l’impianto di gioco impostato dall’ex tecnico del Chievo, che è notoriamente uno degli 'integralisti' del 4-4-2: l’Atalanta è infatti una squadra estremamente camaleontica dal punto di vista tattico, capace di passare da un attacco ad una punta...e mezza (Doni + Zampagna, la formula prediletta) al 4-3-3 che ha affrontato l’Udinese prima della sosta, quando c’era da sostituire proprio il capitano squalificato. Di fatto, la presenza dell’imprescindibile Doni 'obbliga’ Del Neri a giocare con una sola punta di ruolo, ma la variabile principale è costituita dall’utilizzo sulla fascia destra del brasiliano Ferreira Pinto, giocatore dalle evidenti caratteristiche offensive e quindi capace di trasformare tatticamente la squadra a seconda delle fasi di gioco. Senza dimenticare, ovviamente, la presenza in panchina di un altro esterno d’attacco come l’ex cagliaritano Langella: insomma, non sarà un 4-4-2 classico, ma il gioco sulle fasce, marchio di fabbrica del tecnico friulano, non manca di certo.
"Se nel reparto offensivo Del Neri può sbizzarrirsi in molte varianti (a disposizione ci sono anche Simone Inzaghi, Floccari e Muslimovic), la linea difensiva è rigorosamente a quattro e di fatto formata sempre dagli stessi giocatori, vista anche l’emergenza infortuni di questi ultime settimane (sono infatti fuori causa Talamonti e Bellini). Davanti all’ottimo Coppola, di conseguenza, troviamo sugli esterni Rivalta e Belleri ed in mezzo la coppia formata dall’esperto Carrozzieri e dall’interessantissimo ventunenne ex-Arezzo Capelli.
"Anche a centrocampo ci sono dei punti fermi: uno di questi è Diego De Ascentis, sei stagioni e 200 presenze con la maglia granata, parecchie delle quali con la fascia da capitano, ma il comasco contro il ‘suo’ Toro non ci sarà: il giudice sportivo lo ha infatti fermato per un turno. Per un ex granata assente, un quasi granata probabile titolare: parliamo dell’ex vicentino e nazionale under 21 Simone Padoin, che radio mercato ha dato ad un passo dal Toro per tutto il mese di luglio prima che l’Atalanta rompesse gli indugi e facesse l’offerta decisiva. A completare il reparto, il talento dell’argentino Tissone e del giovane Defendi, nonchè l’esperienza di un altro ex granata, Antonino Bernardini, mentre il portoghese Costinha è fermo per infortunio.
"Terminiamo col dato relativo ai gol fatti e subiti, peraltro molto simile a quello del Toro: l’Atalanta ha infatti realizzato otto reti, subendone altrettante (rispettivamente una in più ed una in meno rispetto alla squadra di Novellino). Manco a dirlo, la stragrande maggioranza del fatturato offensivo è a carico di Doni e Zampagna, autori di tre reti a testa, con Langella e Carrozzieri a quota uno.
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