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La quaterna romana trita il Toro

La quaterna romana trita il Toro - immagine 1
L'editoriale di Gino Strippoli / Granata mai incisivi, sconfitti meritatamente
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Quando giochi solo per 20 minuti su 93 in una partita e perdi difficilmente si può dire e scriver che hai perso con onore, sopratutto dopo aver preso 4 gol.

Inutile elencare le problematiche di questa squadra, che sono le stesse in ogni partita. Ieri però per buoni 20 minuti del secondo tempo il Torino ha avuto qualche squarcio di gioco, qualche lampo di luce, grazie ad un Lukic sempre più vero perno del centrocampo granata. Da lui sono partite le verticalizzazioni per i compagni che hanno messo in difficoltà i giallorossi; per di più il ragazzo, oltre che costruire, sa anche distruggere le trame di gioco avversarie. Oggi e fino a fine campionato il Toro e Mihajlovic devono scommettere su questo giovane regista che, mettendo nelle gambe minuti e partite e facendo esperienza, potrà essere pronto per fare il regista titolare per la prossima stagione.

Buona la partita di Zappacosta che ha servito l' unico vero assist per la rete di Maxi Lopez. Già, l' argentino, che non ha perso il vizio del gol, ha "centrifugato", dopo un primo tentativo, la rete giallorossa, incrociando bene palla e portiere. La classe non è acqua d'altronde.

Ma il vero punto e che il gol granata è arrivato proprio su una verticalizzazione di Zappacosta e non su un'azione corale. Uno potrebbe dire: e allora ? Basta che si segni! Verissimo, ma è altrettanto vero che il Toro che nei primi 20 minuti della ripresa stava giocando bene, manovrando e giostrando bene anche sul 3 a 0, insomma stava - al di là del risultato - facendo una prestazione dignitosa. Poi è arrivato il cambio di Boyé per Benassi. Il risultato? Il Toro si ferma nuovamente, non gioca più, e la Roma riprende a macinare gioco e occasioni.

In quel momento il Toro aveva in campo Belotti, Boyé, Iturbe e Ljajic. Ma come si può sperare che mettendo un attaccante in più in campo si possa pensare di pareggiare una partita del genere? Il gol granata di cui ho già scritto è nato di certo non per avere schierato 4 attaccanti. Ognuno però giustamente fa le sue considerazioni, e l' allenatore granata avrà fatto le sue.

Noi facciamo le nostre e così non può funzionare l'equilibrio di una squadra.

Per di più si è fatto uscire Falque per far entrare Iturbe quando Ljajic ha latitato almeno per 65 minuti sui 73 giocati. Per tutto il secondo tempo il numero 10 granata non ha toccato palla.

In questa partita il Toro ha resistito alla Roma per soli 9 minuti, davvero troppo pochi, poi per i giallorossi si è aperta la strada di una vittoria tranquilla. La fase  difensiva granata ha sempre dato troppo spazio agli esterni, Salah da una parte e Emerson dall'altra. In più si è visto ancora una volta come i difensori granata non sappiano marcare gli uomini. Il primo e il secondo gol sono esempi lampanti di questo problema. Il Toro non si è mosso male ma è sempre mancato di profondità. Già detto di Ljajic, (che ha perso svogliatamente un pallone a centrocampo dando il via ad un contropiede sventato dal bravo Lukic), Falque ha fatto bene fin quando è stato in campo, Iturbe, a parte un dribbling in area, non si è mai visto,e Belotti oggi non è stato mai messo nelle condizioni di segnare e tanto meno essere servito.

Si dirà: ma il Toro aveva la Roma davanti! Certo! Ma anche con una squadra forte non si può pensare di giocare e fare il primo tiro in porta al 79' con Maxi Lopez.

Si può giocare contro qualsiasi grande squadra e essere inferiori qualitativamente, ma non si può essere così passivi nel cercare il tiro in porta. 40 sono i gol presi dal Toro sinora e sono davvero troppi, come troppo si paga il non aver dato all'allenatore granata giocatori di livello per la difesa. L'unico vero baluardo oggi è ancora Moretti, all'età di 36 anni! Grande campione in ogni senso, lui sì è un grande esempio.