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TURIN, ITALY - APRIL 08: AS Roma coach Josè Mourinho and Torino FC coach Ivan Juric shakes hands prior the Serie A match between Torino FC and AS Roma at Stadio Olimpico di Torino on April 08, 2023 in Turin, Italy. (Photo by Fabio Rossi/AS Roma via Getty Images)
Molto spesso nel calcio si parla di partita a scacchi, alcune volte lo si fa impropriamente ma non ieri sera, sabato 8 aprile, in occasione di Torino-Roma. Infatti, è stata una vera e propria gara a scacchi quella tra Ivan Juric e José Mourinho. Tatticamente, favorito anche dal gol su rigore in apertura, il tecnico portoghese si è confermato uno dei più bravi strateghi al mondo. Con alcuni suoi accorgimenti ha inibito la manovra granata e così il Torino in casa propria non è riuscito a costruire pressoché nulla. Nemmeno la Roma è stata particolarmente pericolosa in fase offensiva, ma ha avuto il grande vantaggio di poter vivere di rendita dopo la rete dagli undici metri di Dybala. Il piano partita è venuto bene a Mourinho e tutto quello che aveva nella sua testa alla vigilia si è concretizzato; a quel punto per il Torino si è fatta dura la serata, essendo stati ridotti al minimo tutti gli spazi per qualsiasi tipo di giocata.
Mourinho ha dato anche una spiegazione nel postpartita sulla scelta di non schierare dal 1' nessun riferimento offensivo, preferendo il cosiddetto "falso nove". "Il Torino è allenato ottimamente a giocare sull'uno contro uno, per questo ho voluto togliere riferimenti", ha sottolineato il tecnico lusitano. Tuttavia, ancor più che offensivamente - i giallorossi hanno effettuato un solo tiro in porta - la Roma ha fatto bene nella fase difensiva grazie alla quale ha imbrigliato il Torino depotenziandolo completamente; nemmeno le mosse a partita in corso di Juric hanno cambiato l'inerzia della serata e la sconfitta, se non tiri in porta, è risultata inevitabile. Mourinho ha portato a casa l'ottava rete inviolata da inizio 2023: come Napoli e Lazio, nessuno ha fatto meglio e non è un caso che siano queste le prime tre squadre della classifica.
C'è da dire che Juric ha cercato anche delle mosse alternative rispetto al solito. Al 17' della ripresa ha compiuto un triplo cambio; due sostituzioni sono state classiche e prevedibili Djidji e Pellegri dentro, Gravillon e Sanabria fuori, mentre la terza è stata sorprendente: fuori Ricci e dentro Vlasic in mediana a fare gioco. "Eravamo in controllo e attaccavamo noi, non ha fatto male. Ma non è una scelta a lungo termine come concetto” ha spiegato Juric al termine della gara (LEGGI QUI). Forse, si poteva osare l'ingresso di Lazaro un po' prima rispetto all'80', più difficile anticipare l'entrata di Karamoh che era ai box da un po' di settimane. I cambi sono andati nella direzione di dare un po' di potenza contro una squadra molto forte fisicamente come la Roma; tuttavia, la sostanza non è fondamentalmente cambiata.
Uno dei gravi difetti del Torino è pesato ieri sera più che in altre circostanze. Mai come in una gara chiusa come quella contro la Roma sarebbero stati utili i calci piazzati, un punto alquanto debole sia in fase difensiva sia in fase offensiva per la squadra di Juric. "È una cosa devastante perché in questo modo di fanno molti punti. Penso sia un problema di caratteristiche dei giocatori, sia di chi batte sia di chi dovrebbe fare gol" ha sottolineato Juric. La pecca è veramente grave e non aver trovato soluzioni alternative nell'arco di tanti mesi non è una buona cosa. Pertanto, ancora una volta Mourinho, con una partita tatticamente sopraffina (si può definire alla Mourinho), ha avuto la meglio del Torino e di Juric. I numeri aggiornati dicono che il tecnico portoghese non ha mai perso in sei occasioni contro i granata, mentre su Juric si è imposto tre volte in quattro gare senza mai perdere.
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