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Il grande momento è arrivato, al derby mancano poche ore. Ma il tifoso fa il conteggio in minuti almeno già da ieri. Appuntamento con il destino, con la storia, con l'occasione -per lo meno- dell'anno, o partita...
"Il grande momento è arrivato, al derby mancano poche ore. Ma il tifoso fa il conteggio in minuti almeno già da ieri. Appuntamento con il destino, con la storia, con l'occasione -per lo meno- dell'anno, o partita utile per la classifica tanto come quelle contro Cagliari e Atalanta? Il primo punto di vista è quello del tifoso che brama una vittoria che non vince da anni; il secondo, quello di chi guarda la classifica e che pensa che, in fondo, una sconfitta con la seconda in classifica è più che pronosticabile. Il presidente, ad esempio, ci ha provato: togliere pressione dall'evento, smorzare la tensione. Tentativo legittimo, apprezzabile, ma destinato a fallire.
"Fallirebbe probabilmente sempre, con un derby, anche si fossero vinti gli ultimi tre. Ma quando invece, negli ultimi tre, si sono fatti un punto e zero gol, e l'ultima vittoria è arrivata quando c'era la guerra in Jugoslavia, allora diventa un'impresa impossibile, anche perchè ci sa fare come Urbano Cairo. Non si può chiedere alla tifoseria granata di non nutrire aspettative enormi, esagerate per questa partita; sarebbe l'occasione per tornare a sorridere, a sentirsi orgogliosi della propria squadra. Cosa che, francamente, non accade da tempo.
"Ma i due punti di vista non sono poi diametralmente opposti. E' vero, come dice il presidente e come conferma l'allenatore, che questa partita è utile per la classifica, se va bene. Eccome. Per Novellino, è anche l'opportunità di lasciare un ricordo positivo, innegabilmente, indiscutibilmente positivo; non cosa da trascurare, per un allenatore al centro di critiche e mugugni. Per Cairo, quella di battere una grande, cosa mai riuscita in nessuna occasione al suo Torino, sotto la sua presidenza. E, come dice Nedo Sonetti, l'ultimo ad aver centrato l'obiettivo, se va bene allora "una vittoria darebbe l'abbrivio per una scalata alla classifica". Sarebbero tre punti, e ne porterebbero degli altri.
"La speranza è che i giocatori sentano questa gara. Il presidente ha cercato di allentare la pressione sulla squadra, ma forse è utile che invece avvertano l'importanza della posta in palio. Che si sentano investiti di una missione: quella di fare un'impresa, e di farla sì per loro, ma anche e soprattutto per la gente che continua a seguirli ed incitarli. Che Rubin senta le parole che gli sussurrò Paolino Pulici: "Il Toro non ha mai paura". Che Rosina senta il peso, quello positivo, responsabilizzante, della fascia di capitano, e si carichi la responsabilità di puntare alla vittoria. Anzi, sarà sufficiente che ci provi. Che Bianchi, anzichè farsi intimorire, sia carico e voglioso di fare quei gol per i quali lui vive. Che Corini porti i nervi saldi che possono servire al giovane Dzemaili. E così via, per tutti. E' un derby, bene che lo sappiano, che sappiano e sentano cosa vuol dire. E, checchè se ne dica, vuol dire molto.
"E se va male? Non è il momento di contemplare l'ipotesi. Fuori dalle menti.
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