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"Con Emiliano Mondonico se ne va anche un pezzo importante della storia del Torino. Un giocatore, un allenatore e uomo per bene che nel corso della sua vita ha lasciato un bel ricordo in tutte le piazze che ha calcato. Ripercorriamo l’ultima fase della sua vita, caratterizzata dalla lotta contro la malattia.
"Dopo aver chiuso la sua esperienza al Novara il 6 marzo 2012, ha continuato ad allenare bambini e, anche, una comunità di alcolisti. Ha collaborato, anche, con la Rai in veste di commentatore. In particolare dall'estate 2012 è stato ospite in alcune trasmissioni per commentare gli Europei mentre dal 2015 ha partecipato a vari programmi televisivi calcistici, sempre, della Rai, tra cui Sabato Sprint.
"Nel frattempo l'ex allenatore del Torino aveva già cominciato a combattere quella che lui definiva la "Bestia", ovvero, un tumore all'addome. Il tecnico a gennaio 2011 aveva lasciato, temporaneamente, la panchina dell’AlbinoLeffe per affrontarla. Dopo una grande spavento, ritornò in pista con le seguenti dichiarazioni: "Sono guarito: ho sconfitto il tumore. In questi mesi in ospedale non ho pregato per me, ma per i bambini malati ricoverati in ospedale". A giugno 2012 ci furono ulteriori complicazioni che lo costrinsero a lasciare, momentaneamente, le sue attività lavorative. L'operazione non fu risolutiva ma a novembre il "Mondo" aveva annunciato di essere riuscito a sconfiggere il tumore maligno che l'aveva colpito.
"Il fulmine a ciel sereno arrivò l'anno scorso con le sue dichiarazioni a "Il Giornale" il giorno del suo 70esimo compleanno: "Le battaglie più difficili le sto combattendo per mettere al tappeto la brutta bestia che bussa alla mia porta. Ma io non mi arrendo. Se tornerò ad allenare? La malattia non mi permette di essere al 100% e se non sei al massimo non puoi buttarti nella mischia. Mi consolo con quelle cinque cose terribili che mi hanno tolto dallo stomaco". Il tecnico, nel frattempo, prese parte anche all'inaugurazione dello stadio Filadelfia che lo definì: "Oltre che bello, anche una casa" e azzardò anche una previsione: "Adesso torneremo ad Amsterdam".
"In un'emittente bergamasca durante una trasmissione sull'Atalanta, il tecnico ritornò a parlare del suo stato di salute, alla banale domanda: "Come va, mister?", la risposta non è stata altrettanto banale. "A febbraio devo fare un nuovo controllo. Ma stavolta se la bestia si ripresenta non la combatto più". Affermazione che destò stupore. Mondonico poi proseguì: "Oggi sto bene, domani chissà. Se mi tagliano ancora, non sanno più come ricucirmi". Per il Mondo sono stati sette anni lunghi, di dura battaglia tra bassi e momenti di speranza. Il 29 marza è finito tutto, l'allenatore che alzò la sedia al cielo durante la maledetta notte di Amsterdam se n'è andato, tra la commozione generale e l'ammirazione per come si è battuto in questa battaglia.
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