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Torino-Sampdoria, Vlasic e Radonjic
Bisognava vincere per riscattare la pessima prestazione di Bologna contro una Sampdoria già con l’acqua alla gola e il Toro si è presentato concentrato in campo centrando l’obiettivo. Non è stata una partita semplice, a tratti davvero brutta, piena di falli e quindi di interruzioni di gioco ma i granata hanno fatto la prestazione che dovevano fare. C’è da dire che la Sampdoria presentatasi allo Stadio Grande Torino è davvero poca cosa, troppo debole, tant’è che Milinkovic Savic non si è dovuto sporcare i guantoni se non per qualche buona uscita alta.
E’ bastata poco meno di mezz’ora per alla squadra di Juric per studiare gli avversari per arrivare al gol frutto di un azione personale di un incontenibile Radonjic. Il serbo quando mette il turbo diventa imprendibile ed è imprevedibile, nel dribblare in velocità sia a destra che a sinistra, per cui gli avversari vanno subito in difficoltà. Già pochi minuti prima del gol il numero 49 granata si era distinto in una fuga sulla fascia sinistra, bruciando il suo avversario, accentrandosi in velocità e sparando un diagonale che il bravo Audero ha deviato non con poche difficoltà in angolo. Era il preambolo al gol che arrivava al 29’ con la solitaria improvvisa accelerazione del serbo che lasciava dietro di se due, tre uomini, sino ad arrivare in area triangolare con Vlasic e timbrare in rete.
Molto bravo in questo caso Vlasic, oggi boa in area avversaria e centravanti all’occorrenza. Il croato ha disputato una partita magistrale per l’impegno e il sacrificio in un ruolo di certo non suo. Per di più lo scontro fisico con il suo marcatore Colley era impari dal punto di vista della fisicità, e spesso veniva soverchiato di testa. Ma la classe innata di Vlasic non è acqua ma alcool a gradazione massima e alla fine lo scontro diretto lo ha vinto il 16 granata, battendosi come un leone per tutta la partita e poi andando a segnare il gol sicurezza con una bella girata su assist di Vojvoda.
Il Toro ha brillato a centrocampo, nonostante la mancanza di Lukic. Ricci ha dato geometrie alla squadra nonostante abbia preso botte da tutte le parti, i falli su di lui si sono sprecati. Il ragazzo si è sempre rialzato senza protestare e ha giocato sempre con la grinta giusta, quella che non è mancata al suo compagno di reparto Linetty, vero motorino instancabile. Davvero bravi. Non è stata una partita spettacolare ma è stata sicuramente riscattata la sconfitta contro il Bologna. Peccato per l’infortunio di Schuurs. L’olandese ha giocato solo 20 minuti ma al solito ha dato sicurezza al reparto sempre con molta attenzione e concentrazione, poi in una delle sue solite progressioni centrali in avanti sino ai limiti dell’area blucerchiata è stato tranciato da tergo ed è dovuto uscire. Buongiorno che lo poi sostituito degnamente. Il rientro di Rodriguez in difesa ha dato quella tranquillità che era mancata nelle ultime partite. Lo svizzero, prossimo ai mondiali quando doveva sbattere via palloni in tribuna lo ha fatto senza tanti fronzoli e le partite si vincono anche così.
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