- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
toro
Si è spento all’età di 79 anni un grande, anzi grandissimo, del calcio internazionale, Ferenc Puskas, magiaro di nascita poi naturalizzato spagnolo dopo la sua carriera al Real Madrid. L’attaccante ungherese ha un...
Si è spento all’età di 79 anni un grande, anzi grandissimo, del calcio internazionale, Ferenc Puskas, magiaro di nascita poi naturalizzato spagnolo dopo la sua carriera al Real Madrid. L’attaccante ungherese ha un record assoluto: in 84 partite disputate in campo internazionale è riuscito a segnare 83 gol. Non era un attaccante dal fisico perfetto, piuttosto basso e a volte soprappeso, era però dotato di una mira formidabile.
"Il suo nome è diventato una leggenda vivente, a fianco di grandi come Di Stefano, Best, Eusebio e tanti altri campioni altisonanti. I tifosi meno giovani hanno avuto la fortuna di vederlo esordire a Torino, al Comunale, contro una Nazionale italiana inedita: Vittorio Pozzo, allora direttore tecnico della selezione azzurra, aveva schierato ben dieci giocatori del Grande Torino. In quella partita fece proprio il suo esordio in campo Puskas, giovanissimo, ma già una valida promessa. L’Italia si impose sulla fortissima Ungheria per 3-2, con reti di Castigliano, Mazzola e Piola. Il pubblico fu delle grandi occasioni, 50mila spettatori per un incasso record per l’epoca, ben dieci milioni di vecchie lire.
"Ferenc Puskas nacque a Budapest il 2 aprile del 1927 ed è tuttora rimasto il più grande giocatore magiaro della storia. Fece il suo ingresso nella sfera internazionale a 18 anni, quando con l’Ungheria incontrò l’Austria. Iniziò la carriera nella squadra del padre, al Kispest Budapest che nel 1948 cambiò il nome in Honved e passò sotto la direzione dell’esercito ungherese. Puskas restò alla Honved fino al 1956. La maggior soddisfazione la visse a Wembley il 25 novembre 1953 quando la formidabile Ungheria, davanti a 100mila spettatori, surclassò l’Inghilterra, allora fortissima, con un netto 3-6, dando lezioni di tecnica calcistica. I magiari sconfissero nuovamente i britannici nella rivincita sei mesi dopo addirittura per 7-1.
"Ferenc era formidabile con il suo sinistro, mentre di testa non era molto abile. In Nazionale Puskas potè contare su una perfetta intesa con un altro campione, Hidegkuti, anch’egli centravanti eccellente. Quando passò al Real Madrid trovò accanto a sé un altro fuoriclasse senza tempo, Alfredo Di Stefano, la coppia aprì un ciclo vincente per gli spagnoli. Puskas si ritirò nel 1966 a 39 anni e concluse la sua carriera proprio con le merengues. Questi i suoi successi in carriera: 1950, 1952, 1954, 1955 Vincitore del campionato ungherese. 1959, 1960, 1966 Vincitore Coppa dei Campioni. 1960 Coppa Intercontinentale. 1961 - 1965 Vincitore della Liga spagnola. 1962 Vincitore della Copa del Rey in Spagna. 372 presenze, 324 gol per il Real Madrid. Quattro volte capocannoniere della Liga spagnola.
"Come allenatore non ebbe molto successo, allenò nel 1970 - 1971 il Panathinaikos Atene, con il quale arrivò alla finale dell’allora Coppa dei Campioni. Nel 1975 – 1976 fu all’ AEK Atene, mentre chiuse la carriera da tecnico nel Colo Colo (Cile), allenato dal 1976 al 1978. Malato da tempo ha chiuso gli occhi per sempre il 17 novembre 2006, portando con sé i ricordi di un calcio che fu, tra fantasia e leggenda di vecchi ed inimitabili campioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA