Davide Nicola vive al Torino il 7° capitolo del suo percorso da allenatore. Un percorso caratterizzato dal superamento nel 2012 del corso FIGC per Allenatori Professionisti di 1ª Categoria UEFA PRO con la votazione di 110/110. Il nuovo tecnico del Torino è uno che si è meritato tutto ciò che ha guadagnato nella carriera da allenatore facendo la gavetta in Lega Pro, Serie B e infine in Serie A. Ripercorriamo le tappe della sua scalata alla massima serie dagli esordi fino all'ultima esperienza della passata stagione al Genoa.
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L’allenatore Davide Nicola: la gavetta e le prime esperienze fino a Bari
La storia del nuovo tecnico granata - Parte 1 / Le origini della carriera da allenatore del nuovo mister del Toro, Lumezzane, Livorno e Bari le prime esperienze
"LUMEZZANE - La prima esperienza come tecnico è quella iniziata nel 2010 con il Lumezzane, squadra nella quale ha terminato la carriera da giocatore e con cui ha avuto la possibilità di iniziare questo mestiere. Rimasto per due stagioni sulla panchina dei lombardi, Nicola ha fatto un lavoro più che discreto concludendo al 6° e all'8° posto i due campionati di Lega Pro disputati. "Non dimentico mai il mio primo anno da allenatore al Lumezzane: ci siamo tolti tante soddisfazioni dando fastidio a squadre ben più accreditate come il Verona", ripete spesso Nicola. Questa avventura molto positiva gli ha dato la visibilità necessaria per meritarsi la chiamata dalla Serie B, arrivata nell'estate del 2012 una volta concluso il secondo anno da allenatore.
"LIVORNO - Il salto dalla C alla B avviene grazie alla chiamata del Livorno di Aldo Spinelli che, come detto, gli propone di prendere la guida della squadra nell'estate del 2012 dopo il deludente 16° posto collezionato la stagione precedente con Attilio Perotti. Nicola fa il botto al primo anno riportando gli amaranto in Serie A concludendo il campionato al terzo posto e vincendo la finale contro l'Empoli. Nicola si ritrova così ad allenare in Serie A nonostante la sua carriera sia iniziata da soli tre anni. La stagione 2013/14 è la prima per lui nella massima serie e si trova alla guida di un Livorno che non sembra attrezzato per ottenere la salvezza. Nicola viene così esonerato a gennaio 2014 con la squadra all'ultimo posto. Viene però richiamato dalla società amaranto per le ultime 4 partite di quel campionato in una situazione che era già compromessa: nessuna possibilità di salvezza e ritorno in Serie B. “Sapevamo che saremmo stati attesi da una stagione difficile – ha spiegato il tecnico dopo la retrocessione - e rispetto ad altre realtà siamo partiti ad handicap. La società, d’accordo con me che ero alla prima esperienza in serie A, aveva deciso di vedere cosa avremmo potuto fare con questi uomini. L’importante è che nessuno dica che non ci abbiamo provato o creduto fino in fondo".
BARI - La tappa successiva della sua carriera è Bari in Serie B, panchina sulla quale rimane per poco più di un anno. Nel novembre 2014 subentra sulla panchina dei pugliesi a Devis Mangia e riesce a chiudere il campionato 14/15 al decimo posto risollevando in parte le sorti dei biancorossi che non riuscirono ad accedere ai playoff per soli 5 punti. A disposizione di Nicola anche alcuni giocatori che oggi sono protagonisti in Serie A, come l'attaccante del Sassuolo Caputo, il centrocampista del Benevento Schiattarella e il centrocampista della Fiorentina Castrovilli, allora giovanissimo. Il Bari per la stagione successiva lo conferma sulla panchina ma, dopo un inizio incoraggiante con sole 2 sconfitte in 16 giornate, a dicembre 2015 la squadra ha un calo, con quattro sconfitte in cinque partite. Il club non ha pazienza ed esonera Nicola il 27 dicembre 2015 dopo la sconfitta per 0-1 a Trapani. Il tecnico lascia così i biancorossi nonostante avesse ottenuto 35 punti in 21 partite, il secondo miglior punteggio ottenuto in girone dalla società pugliese negli ultimi 30 anni, dopo i 37 punti fatti dal Bari 2008/09 sotto la guida di Antonio Conte.
(continua)
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