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Un 3 a 0 rotondo che rappresenta una vera e propria boccata d'ossigeno per Moreno Longo e i suoi ragazzi. Il Genoa è stato battuto, la salvezza è più vicina. Tutti i gol sono belli, ma quelli realizzati dal Toro ieri sera sono di pregevolissima fattura. Nuovamente lo schema su calcio d'angolo riesce e questa volta senza la complicità di Samir Handanovic. E poi ci sono le due conclusioni da fuori: la precisione di Sasa Lukic e la potenza devastante del capitano Andrea Belotti.
Il calcio d'angolo che sblocca la gara viene battuto da destra (precedentemente una grandissima chance era nata da un corner da sinistra). Il tiro dalla bandierina è affidato a Simone Verdi. L'ex fantasista di Napoli e Bologna batte con il mancino a rientrare. I giocatori del Torino in mezzo all'area di rigore sono cinque con Ansaldi al limite pronto a ricevere. Davide Nicola opta per una marcatura mista: a zona quelli a ridosso del palo e del vertice, a uomo quelli impegnati direttamente sugli avanti granata.
Il movimento dei granata è chiaro fin da subito. Lorenzo De Silvestri si porta sul primo palo per effettuare una possibile torre nel caso in cui il traversone spiova corto. Il laterale, tra l'altro, per ingannare la difesa del Grifone al passaggio della palla al di sopra della propria testa alzerà le mani per rendere ancor più difficile la lettura di chi gli sta alle spalle. Attaccano sempre il primo palo Nicolas Nkoulou (in rete con il Parma sempre sugli sviluppi di palla da fermo) ed Andrea Belotti. Simone Zaza si stacca sul secondo palo, mentre in mezzo al centro della porta si inserisce Gleison Bremer (alle sue spalle a far confusione anche Lyanco).
Lo schema riesce grazie al quarto uomo granata: scavalcati De Silvestri, Nkoulou e Belotti, ecco Bremer che bissa il gol dell'andata. Il difensore brasiliano è tra l'altro molto bravo a liberarsi di una duplice marcatura e da dentro l'area piccola riesce a colpire. Mattia Perin resta in porta. Sarebbe potuto uscire? Impossibile. Vero è che il pallone arriva dentro l'area piccola, ma la traiettoria di Verdi è tesa, forte e non permette al portiere di anticipare attaccanti e difendenti.
Come detto, Bremer è bravo a sfuggire alla gabbia del Genoa. Addirittura Valon Behrami lo trattiene per la maglietta ma il brasiliano riesce, comunque, a staccare in modo abbastanza pulito e soprattutto riesce a trovare l'impatto con la palla, sebbene abbiano saltato davanti a lui in rapida successione Nkoulou con il suo diretto marcatore e Belotti.
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