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di Paolo Morelli
Il tour de force all’Olimpico non si è ancora concluso, dopodomani arriva infatti l’Atalanta. Per non trasformare questo tour de force in tragedia conviene che,...
di Paolo Morelli
Il tour de force all’Olimpico non si è ancora concluso, dopodomani arriva infatti l’Atalanta. Per non trasformare questo tour de force in tragedia conviene che, almeno contro gli orobici, il Toro fornisca una prova d’orgoglio e, soprattutto, di identità.L’Atalanta è a quota 13 punti, a pari merito con Lazio e Genoa, subito a ridosso della zona Uefa. La squadra di Del Neri arriva dalla sconfitta interna contro il Milan. Una sconfitta che brucia parecchio per il modo in cui è arrivata. I nerazzurri hanno costruito ben più dei rossoneri durante tutto l’incontro, ed hanno sfiorato il vantaggio in più occasioni. Il Milan ha colto il gol grazie ad un’ottima azione d’attacco che ha preso alla sprovvista la difesa atalantina. «C’è grande amarezza ma anche grande consapevolezza del nostro valore», ha spiegato Del Neri a fine gara.I bergamaschi giocano con un 4-4-1-1 dove un irrefrenabile Doni giostra alle spalle di Floccari, ottima punta valorizzata da questo modulo. A centrocampo chi detta i tempi è Cigarini, quest’estate cercato dal Toro, che è stato poi rilevato in comproprietà dal Parma per cinque milioni di euro. Al suo fianco, Guarente, ma a volte anche l’ex granata De Ascentis. I due validissimi esterni sono Padoin (anche lui cercato dal Torino) e Ferreira Pinto, che l’anno scorso andò in gol proprio contro i granata, nella partita d’andata pareggiata in extremis da Motta e finita 2-2. Difesa non insuperabile, con Manfredini e Talamonti al centro e Bellini (o Rivalta) e Garics sulle fasce. Proprio quest’ultimo, forse, avrebbe fatto parecchio comodo al modulo di De Biasi. Coppola tra i pali.Da segnalare anche Cerci, rilevato dal Pisa quest’estate, che arriva in prestito dalla Roma, proprietaria del cartellino. Altro giocatore interessante è Valdes, attaccante cileno prelevato dal Lecce. Il giocatore più pericoloso è sicuramente Cristiano Doni, trequartista trentacinquenne che, con la maglia dell’Atalanta, ha segnato 81 reti in 207 presenze, giocando anche sette gare in Nazionale con un gol. È la squadra più pericolosa, secondo classifica e gioco espresso, che affronta il Toro in queste tre gare consecutive all’Olimpico. La speranza è che lo stadio smetta di essere terra di conquista, e che il Toro metta in campo l’orgoglio che finora è mancato.
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