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gazzanet
"Toro e Lazio danno spettacolo all’Olimpico, in una partita che è stata caratterizzata da un finale rovente. La Lazio ha contestato l'operato dell'arbitro, il Torino si è difeso asserendo che al contrario il fischietto toscano sia stato troppo generoso con Luiz Felipe. Analizziamo tutto. Partono bene Irrati e i suoi collaboratori, che soltanto negli ultimi minuti prendono decisioni che lasciano dubbi. Pronti, via e Marusic cade in area di rigore, ma l'intervento di Ansaldi è sulla palla e viene dato, giustamente, calcio d’angolo. Giusti i tre gialli dati nella prima frazione a Djidji, Correa e Izzo.
RIGORE GIUSTO - Pochi secondi dopo l’inizio del minuto di recupero, Irrati concede un calcio di rigore al Toro per una trattenuta di Marusic su Belotti. Per quanto sembri lieve il contatto, effettivamente l’esterno biancoceleste cintura il Gallo e infatti il silent check con il VAR conferma la decisione dell’arbitro.
IZZO E LUIZ FELIPE - Lazio e Torino protestano per due episodi simili tra loro. Izzo, dopo l’ammonizione, rischia il secondo giallo con un’entrata decisa su Correa tra la trequarti e l’area di rigore, ma Irrati non ritiene di ammonire il difensore. Al 57’ Luiz Felipe riceve un giallo per aver atterrato Belotti poco dopo la trequarti e viene incomprensibilmente graziato due minuti più tardi quando ferma sempre il Gallo lanciato in contropiede con una trattenuta: sarebbe fallo tattico e secondo giallo. Da un rosso mancato per la Lazio a un possibile rigore negato ai biancocelesti. Meité spinge da dietro Acerbi in area di rigore, Irrati e il Var, però, giudicano regolare il contatto tra i due. Al 77’ ancora Luiz Felipe falloso su Belotti, ma la mancata ammonizione ci può stare in questo caso.
I DUE ROSSI - All’85’ inizia la parte più concitata del match, perché Irrati estrae un rosso diretto per Marusic, che gli dice qualche parola di troppo e viene mandato sotto la doccia. Giusto anche il rosso per Meité, che dà una manata tanto ingenua quanto inutile ad Acerbi. Nel finale giuste anche le ammonizioni per Rincòn e Leiva, con l’entrata del laziale che sarebbe da arancione considerando l’irruenza con cui è intervenuto.
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