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Al 45′ minuto di Lazio-Torino, la bilancia nel confronto tra Inzaghi e Mihajlovic era esattamente in equilibrio: un primo tempo povero d'occasioni importanti per entrambe le squadre con la scelta del granata di mettere Baselli a uomo su Biglia che ha - almeno a tratti - limitato la creazione del gioco da parte del regista biancoceleste. Tanta corsa a vuoto però per i ragazzi del Toro che si sono forse stancati troppo nella prima metà di gara contro una Lazio che - al contrario - ha fatto correre molto bene il pallone. Se Simone Inzaghi è riuscito a vincere il confronto con il collega però è stato soprattutto grazie ai cambi effettuati nel secondo tempo, che hanno evidentemente stravolto la partita dal punto di vista tattico. Tutto è più facile se ci si può permettere di tenere un Keita in panchina: per far fronte alla qualità biancoceleste, Mihajlovic ha pensato a mosse inedite che non hanno sortito gli effetti sperati.
"LE SCELTE INIZIALI - Per quanto riguarda l’undici titolare Mihajlovic ha avuto certamente il merito di dare ancora una volta fiducia a Lukic in cabina di regia autore di un’altra buona prova condita da guizzi di personalità e ottime geometrie. Al contrario invece, non si è rivelata affatto efficace la scelta di utilizzare dal primo minuto De Silvestri al posto di Zappacosta con Lulic e Lukaku che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in velocità sulla sinistra. Simone Inzaghi, come detto, aveva invece preparato al meglio la partita dal punto di vista tattico riuscendo a imbrigliare il Toro a larghi tratti. Il triplice infortunio di Radu, De Vrij e Biglia ha poi scombinato i piani del tecnico biancoceleste che ha avuto però poi il grande merito di riuscire ad individuare gli uomini giusti per sostituirli. Mihajlovic sceglie a primo tempo in corso di passare al 4-2-3-1, spostando Ljajic in posizione centrale con Baselli esterno di sinistra: una mossa mai vista prima che ha stupito, e corretta all'intervallo, con la sostituzione del neo 25enne con Cristian Molinaro.
"I CAMBI - Le prime sostituzioni di Inzaghi sono state - come detto - quelle obbligate di Radu e De Vrij che sono stati rilevati con successo rispettivamente da Lukaku e Wallace. L'ingresso in campo del laterale belga - in particolar modo - ha scatenato il panico nella compagine granata che non è parsa in condizione di limitare le sue scorribande in velocità sull'out di sinistra. La scelta di inserire Molinaro al posto di un centrocampista da parte di Mihajlovic invece è stata forse quella più difficilmente comprensibile di tutto il match con i due terzini che si sono spesso "pestati i piedi" ricoprendo lo stesso ruolo. Nel post-partita, il tecnico serbo ha spiegato di aver pensato al 33enne campano come esterno sinistro del 4-2-3-1 per sfruttare la sua abilità in copertura ma anche la sua capacità di inserimento. I fatti dicono però che il gol che ha sbloccato la partita è arrivato proprio dal lato sinistro, con Basta che ha trovato spazio e tempo per proporre un cross teso.
"Positivo invece il cambio tra Maxi Lopez e Ljajic: l’argentino è entrato nuovamente in campo con il piglio giusto segnando il gol del momentaneo pareggio andando a sostituire un serbo fiacco e povero di idee. Abbastanza discutibile inoltre la scelta di sostituire Iturbe proprio nel suo momento migliore con Iago Falque che è parso troppo freddo e fuori dal gioco. Totalmente azzeccata invece il cambio di Simone Inzaghi che ha inserito Keita al posto di un acciaccato Biglia. Questa decisione ha infatti permesso alla Lazio di schierarsi con un super-offensivo 3-4-3 che ha messo alle corde il Torino e ha propiziato la vittoria biancoceleste. Il gol del momentaneo 2-1 - segnato proprio dal neo-entrato senegalese - ha tagliato le gambe ai granata colpevoli di un eccessivo immobilismo che ha permesso al classe '95 di stoppare il pallone in tutta tranquillità e calciare a rete con una conclusione perfetta.
Non bene dunque questa volta il tecnico granata che è parso piuttosto confusionario nelle scelte uscendo sconfitto dal confronto con l'amico Simone Inzaghi nonostante la maggiore esperienza. Con l’inserimento di Molinaro, Maxi Lopez e Iago Falque infatti il Torino è riuscito solo inizialmente a prendere in mano il predominio del gioco per poi crollare davanti a una Lazio chiaramente più preparata. Il tecnico biancoceleste al contrario è stato autore di una gestione degli uomini perfetta non facendosi influenzare dalle scelte obbligate dovute agli infortuni ma scegliendo piuttosto gli uomini giusti in grado di sostituire - e se possibile fare persino meglio - di coloro che erano stati scelti per giocare dal primo minuto. Chi è entrato dalla panchina è stato determinante a favore della Lazio: è vero che Inzaghi ha una rosa più completa a disposizione, ma ci vuole anche bravura nel saper gestire gli uomini e azzeccare le scelte. Mihajlovic, nel match di ieri, lo ha fatto solo in parte.
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