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ROME, ITALY - FEBRUARY 02: SS Lazio President Claudio Lotito speaks during the press conference as SS Lazio Women unveil Carolina Morace as new team coach at the Olimpico stadium on February 2, 2021 in Rome, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
Tra gli argomenti portati dalla Lazio davanti alla Corte Sportiva d’Appello, stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, ci sarebbe anche il caso Svizzera-Ucraina. La gara dello scorso novembre, valida per la fase a gironi della Nations League, non fu disputata per il focolaio Covid che colpì gli ospiti. Epilogo? La Uefa assegnò il 3-0 a tavolino in favore della Svizzera (confermato poi in tutti i gradi di giudizio). Ma c’è un’importante differenza tra il caso appena citato e quello relativo a Lazio-Torino, in programma lo scorso 2 marzo e come noto mai disputata.
PROTOCOLLO UEFA - La prima e grande differenza è il protocollo. La Lazio starebbe infatti paragonando due gare soggette a differenti protocolli, quello Uefa per le gare nazionali e quello Figc per il campionato italiano. Detto questo, andando nel dettaglio, emergono alcune differenze significative. La Uefa prevede infatti tre casistiche differenti:
CAMPIONATO ITALIANO - In Italia è però in vigore un differente protocollo, per certi versi simile a quello Uefa, ma con una fondamentale differenza. Per quanto riguarda il campionato italiano, si specifica infatti che, le disposizioni dettate, sono valide “salvo quanto disposto dall’autorità sanitaria”. E nel caso specifico di Lazio-Torino, le disposizioni dell’Asl di Torino erano molto chiare e prevedevano che i granata non potessero trasferirsi a Roma. La maggiore severità del protocollo Uefa è dettata anche dalla difficoltà di rinviare e recuperare gare tra nazionali, che possono sfidarsi solamente durante le finestre stabilite con largo anticipo. Per la Serie A il discorso è invece diverso: il protocollo è chiaro e lascia l’ultima parola alle autorità sanitarie. Ed il precedente relativo a Juventus-Napoli ne è la chiara dimostrazione.
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