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Lazio-Torino, le motivazioni della sentenza: così è stata “smontata” la difesa di Lotito

Alberto Giulini

La sentenza / I motivi della decisione: c'è forza maggiore, i granata non potevano presentarsi a Roma. E le memorie difensive del club biancoceleste sono infondate

Lazio-Torino si deve giocare: questa la decisione del Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea pubblicata nel tardo pomeriggio. Nel pronunciarsi, Mastrandrea ha ancora una volta ribadito come gli sia preclusa ogni valutazione su provvedimenti e atti dell'autorità sanitaria e parimenti gli sia impedita un'eventuale disapplicazione di questi. Il Giudice Sportivo, non avendo la competenza per pronunciarsi sulla legittimità delle disposizioni dell'Asl di Torino, doveva dunque limitarsi a verificare la sussistenza di una causa di forza maggiore che avesse impedito alla squadra di presentarsi a Roma.

LA QUARANTENA - Alla base di tutto c'è la nota dell'Asl di Torino del 23 febbraio 2020: squadra sottoposta ad almeno 7 giorni di quarantena domiciliare. Il 1° marzo è quindi subentrata un'autorizzazione retroattiva per svolgere allenamenti in forma individuale e l'Asl, in risposta ad una richiesta di chiarimenti del Toro, ha specificato il giorno in cui sarebbe terminata la quarantena. Considerando il 23 febbraio come "giorno zero", il dies a quo per il computo dei sette giorni sarebbe dunque il 24 febbraio con conseguente durata fino alla mezzanotte del 2 marzo. E Lazio-Torino era in programma proprio il 2 marzo, alle 18.30.

LA FORZA MAGGIORE - Il Giudice Sportivo ha quindi chiarito come la gara contro il Sassuolo sia stata rinviata d'ufficio (niente bonus utilizzato dal Toro) ed i granata abbiano chiesto il rinvio di Lazio-Torino sulle basi delle disposizioni dell'Asl. Un rinvio che, come noto, non è mai arrivato. Mastrandrea ha quindi richiamato il Protocollo stilato ad ottobre che, oltre a dettare le regole, fa salvi "eventuali provvedimenti delle autorità statali o locali". Nel caso del Toro, fermato da un'autorità locale (Als) è stata quindi riscontrata la sussistenza di forza maggiore che ha impedito di presentarsi a Roma. Di conseguenza, come previsto dall'art. 55 Noif, in virtù delle cause di forza maggiore non si applicano le sanzioni previste ex art. 53 Noif per la mancata presentazione (sconfitta a tavolino e punto di penalizzazione).

LA DIFESA LAZIO - Mastandrea ha quindi "smontato" le memorie difensive presentate dalla Lazio. La nota dell'Asl di Torino del 1° marzo ha infatti chiarito la scadenza della quarantena quando i granata avrebbero ancora potuto mettersi in viaggio per Roma, se l'autorità locale lo avesse consentito. A questo si aggiunge che l'Asl aveva specificato che la durata doveva essere di "almeno" sette giorni e non ha mai specificato un dies ad quem, quindi la pretesa della Lazio di un allungamento illegittimo è infondata. La presentazione era quindi oggettivamente impossibile, anzi. Il Toro - come ha voluto specificare il Giudice Sportivo - avrebbe rischiato "di incorrere in sanzioni anche penali".