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gazzanet
"Se un artista dovesse comporre un'opera in cui ritrarre in un solo gesto la carriera da calciatore di Sinisa Mihajlovic, ci sono pochi dubbi sul fondamentale che sceglierebbe: sarebbe assai probabilmente l'atto di calciare una punizione - vera sentenza che partiva dal mancino del serbo - giusto omaggio ad uno dei più iconici talenti da palla ferma della storia del calcio italiano. Difficile immaginare, inoltre, un colore della maglietta diverso da quel biancoceleste laziale, con cui l'ex Stella Rossa è arrivato a vincere quasi tutto ciò che si poteva vincere.
"Lunedì Mihajlovic ritroverà la sua Lazio, ma soprattutto ritroverà un Olimpico colorato di celeste che difficilmente potrà lasciarlo indifferente dopo aver visto gli spalti che per anni ne hanno sospinto come un sol uomo la fetta migliore della sua carriera. I ricordi, come naturale che sia, varranno zero, ma un palmarès che comprende uno scudetto, una Coppa delle Coppe e due Coppe Italia non può essere messo da parte a comando. Non è però la prima volta che però Miha torna all'Olimpico da avversario: 2 vittorie e 4 sconfitte il parziale di un a tradizione sin qui negativa, ma che potrebbe così dare al serbo lo stimolo giusto per affermarsi dove già tante volte lo hanno visto gioire.
"Un nuovo abbraccio spesso dunque dolceamaro per Mihajlovic, che certo non fa ad ogni modo del sentimentalismo un tratto distintivo del carattere: una qualità inevitabile per ogni professionista che si rispetti, tanto più per una personalità affamata di successo quale il serbo. Il grande palcoscenico dell'Olimpico sarà di nuovo teatro delle gesta, sotto un'altra veste, del tecnico granata, che sogna di tornare ad impressionare contro una grande, carta che negli ultimi mesi è venuta troppo a mancare alla causa granata.
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