Il presidente della Corte Sportiva d'Appello della Federalcalcio, l'avvocato Piero Sandulli, intervenuto ai microfoni della trasmissione di Radiosei "Quelli che hanno portato il calcio a Roma" si è espresso in merito al caso tamponi Lazio e alla disputa inerente la sfida Lazio-Torino. E proprio Sandulli lo scorso 30 marzo aveva presieduto la Corte d'Appello che, pur respingendo il ricorso dei biancocelesti, non aveva risparmiato alcune accuse nei confronti dei granata.
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Lazio-Torino, parla il giudice Sandulli: “Un contagiato non può avere un giorno 0”
L'avvocato Piero Sandulli ha commentato il caso tamponi Lazio e le decisioni inerenti Lazio-Torino
“L’istituto di disapplicazione nasce nel 1865, è difficile coniugarlo con una giustizia arbitrale odierna, come anche quella del Collegio di Garanzia." - ha spiegato il dott. Sandulli - "Le mie motivazioni sono state da cittadino: se siamo in piena pandemia, non posso il giorno del contagio rimanere in giro e poi il giorno dopo stare a casa. Il calcio c’entra meno, è una preoccupazione da cittadino, non ritengo che un contagiato possa avere un ‘giorno 0’. La nostra è una vita solo parzialmente normale, come lo è vedere le partite solo in TV”.
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SUL CASO TAMPONI - “In caso di ricorso anche della Procura, quel ricorso potrebbe determinare un peggioramento rispetto alla sentenza, ma mai un giudizio nuovo, si fa sempre riferimento alla sentenza di primo grado“.
A domanda su una eventuale decisione diversa in assenza del precedente di Juve-Napoli, ha poi aggiunto: “Un giudice sportivo non può occuparsi di provvedimenti come quelli di un’autorità sanitaria, inteso come provvedimento rilevante per lo Stato. La Lazio ha degli ottimi avvocati, non mi sento di dare suggerimenti sulle prossime mosse. Confermo, come affermato dal professor Vaccarella, che il provvedimento della Asl è abnorme, ma resta il problema giuridico sottolineato prima“.
Sulle Asl e il loro potere decisionale indipendentemente dal protocollo, ha dichiarato: “Il quadro generale è sempre la pandemia in cui tutti ancora siamo. In questo contesto si è cercato di creare una sorta di ‘bolla’ che però è una finzione: si fa finta che non succede niente fuori dal gruppo squadra. Questo tentativo ha un equilibrio instabile e ha creato disservizi. Un campionato senza pubblico è già di per sé un campionato atipico, non fa più sognare, come invece dovrebbe il calcio. Il ruolo dei tifosi va valorizzato all’interno delle società sportive e del fenomeno calcio: la legge ancora non realizza a pieno questa funzione”.
In merito alle accuse ai biancocelesti riguardo il ricorso presentato per Lazio-Torino, ha infine chiosato: “Il diritto alla difesa è sempre garantito dalla Costituzione e dal Codice Giustizia Sportiva. È legittimo ricorrere al Collegio di garanzia. Il nostro Codice prevede due gradi di giudizio presso la giustizia federale, e uno relativo ai giudici sedenti presso il Coni“.
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