FALQUE 6.5: lo spagnolo è in stato di grazia: dopo Palermo lo avevamo definito semplicemente decisivo, si conferma il vero uomo in più di questo Toro mettendo a segno la quinta marcatura personale con qualcosa che non è il pezzo forte del repertorio, il colpo di testa. Per la difesa laziale sono dolori ogni volta che entra in possesso palla: nella ripresa va anche vicino all'eurogol con una sberla da fuori, con pallone che sfiora l'incrocio. Il borsino stagionale, intanto, sale a cinque reti e tre assist: saremmo meravigliati se il CT della Spagna, Lopetegui, continuasse a ignorarlo.
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Le pagelle di Torino-Lazio 2-2: Ljajic ci mette la firma, Valdifiori cervello granata
BELOTTI 6: centravanti con questo spirito di sacrificio se ne vedono pochi: è cosa frequente vederlo correre come un mediano dietro agli avversari alla riconquista del pallone. Togliergli il pallone è impresa titanica, anche se trova poco spazio per colpire vista la cura particolare che Hoedt e Wallace gli riservano. Strappi commoventi per forza e grinta, e appena ha spazio tenta la conclusione senza pensarci due volte: la palla sfila a lato. Impossibile rinunciare a lui.
LJAJIC 7: l'uomo dei sogni granata è marcato a vista dai giocatori della Lazio, che avranno guardato con particolare cura la sua performance di Palermo. Ha pochi spazi per scatenare la sua qualità e allora svaria molto su tutto il fronte offensivo per trovarli: spesso staziona a destra per cercare soprattutto il dialogo con Iago Falque e Zappacosta. Nella ripresa è a tratti troppo assente, ma ricompare nel momento più importante, anzi decisivo: con personalità mette dentro un rigore di importanza capitale, permettendo al Toro di uscire imbattuto. Che personalità: di riffa o di raffa, ci mette sempre la firma.
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