Il modulo e gli schemi di gioco ormai sono entrati nel DNA dei granata, che ha un’identità chiara a prescindere dagli interpreti. In tutta la stagione, non solo contro la Juve, il Torino ha dovuto fare i conti con le assenze: tutti possono quindi rivelarsi protagonisti (vedi Lukic sorpresa positiva delle ultime giornate, Bremer alla prima da titolare e Berenguer, già chiamato a dare il suo contributo) malgrado siano mancati più volte giocatori importanti come Djidji, Moretti, Baselli e Iago Falque. Questo significa che ognuno sa esattamente quello che deve fare quando viene chiamato dal tecnico a scendere in campo, segnale che è stata costruita una identità di gruppo.
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