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Leonardo Candellone: “I gol al Pordenone per sognare il Torino”

Leonardo Candellone, in gol con la maglia del Pordenone.

Esclusiva / Da Torino a Pordenone, Candellone si racconta: "Non mi aspettavo di fare così bene. Se andrò in ritiro con il Torino mi giocherò le mie carte"

Nicolò Muggianu

Leonardo Candellone è un ventunenne come tanti: un ragazzo con la testa sulle spalle, i piedi ben saldi per terra e lo sguardo rivolto verso il cielo. E non fatevi ingannare dalla faccia pulita da bravo ragazzo, perché Leonardo ha le ambizioni e le potenzialità di chi vuole arrivare in alto.

Il granata è il colore che ha accompagnato tutta la sua crescita personale, culminata con la Supercoppa Primavera alzata al cielo dell'Olimpico di Torino il 14 novembre 2015. Poi il salto tra i professionisti. Qualche difficoltà tra Gubbio, Ternana e Sudtirol, fino alla consacrazione di quest'anno con il Pordenone. Oggi Leonardo è capocannoniere (11 gol n.d.r.) e giocatore centrale nel progetto della squadra capolista del Gruppo B. E adesso sogna il "grande salto".

"Questa stagione sta andando molto bene. Forse anche un po' al di sopra delle aspettative perché a inizio anno in pochi avrebbero potuto immaginare che avremmo fatto un cammino del genere (il Pordenone è capolista del Gruppo B ed è fortemente candidato alla promozione in Serie B n.d.r.). Sono molto soddisfatto di quanto fatto fino a questo momento. Già dagli ultimi sei mesi dello scorso anno ho iniziato ad avere più frequenza del gol. Poi sapevo che quest'anno doveva essere l'anno in cui dovevo salire un altro gradino e far vedere qualcosa in più. Sono riuscito a giocare e segnare con continuità dall'inizio del campionato e sotto questo punto di vista per noi attaccanti è la cosa principale. Il girone è molto equilibrato, se non si segna molto è perché ci sono tantissime squadre forti".

Leonardo Candellone, in gol con la maglia del Pordenone.

"Per la promozione la strada è ancora lunga. Al momento il mio primo pensiero è quello di provare a vincere più partite possibili (mancano 7 giornate al termine della regular season n.d.r.) per chiudere definitivamente il campionato. Poi si vedrà, perché in questo mondo il futuro è molto incerto e mi piacerebbe chiudere la stagione nel migliore dei modi. Facendo, perché no, ancora qualche altro gol. Se dovesse poi arrivare la promozione non nascondo che probabilmente la mia priorità sarebbe quella di tornare a Pordenone perché qui sto vivendo una stagione magica e sono felice".

 Simone Edera e Leonardo Candellone convocati in Prima Squadra nella stagione 2015/2016

Il sogno nel cassetto però è quello di tornare al Torino da protagonista. Provare a ripercorrere le orme dell'ex compagno e amico ai tempi della Primavera Simone Edera, reduce come lui da una stagione in Serie C con il Parma e capace di conquistare Mihajlovic nel ritiro dell'estate 2017.

"Ogni tanto sento Edera, sono molto contento del salto di doppia categoria che è riuscito a fare; ha dimostrato quanto vale. Il suo caso fa capire come il Torino tenga sotto osservazione i giovani e come un'occasione in fin dei conti possa sempre arrivare. La società è sempre molto presente, ho rinnovato all'inizio di questa stagione e il contratto scade nel 2020 per cui non c'è fretta. Quello di tornare in granata è un sogno che tengo custodito, sicuramente è un obiettivo che mi sono posto. Ho un legame particolare con il Torino: è la mia città, sono nato lì, lì ho fatto tutto il settore giovanile. In un futuro sarebbe bello tornare in Prima Squadra: non nascondo che una delle mie aspirazioni è quella. Ovviamente cercherò, se dovessi partire in ritiro quest'estate, di giocarmi le mie carte anch'io. Ci spero. Sicuramente se partissi in ritiro sarebbe una grande opportunità e mi farò trovare pronto, ma non dipende solo da me".