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L’ex dottore del Torino Misischi a TN: “Schuurs, ecco i tempi di recupero”

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

In esclusiva le parole dell’ex responsabile sanitario granata sull’infortunio occorso a Perr Schuurs

Il dottor Renato Misischi è stato responsabile sanitario del Torino, prima di Rodolfo Tavana. Oggi è rimasto consulente ortopedico della società granata. In esclusiva su Toro News ci parla dell’infortunio occorso a Perr Schuurs, che ha scosso tutto il mondo granata nelle ultime ore.

Buongiorno dottore. Lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: questo il responso dell’infortunio di Perr Schuurs. È un infortunio percentualmente in crescita nel mondo del calcio? È dettato da qualche aspetto specifico?“È un trend che non mi sento dire in aumento. C’è una percentuale piuttosto consolidata di questi infortuni. Si tratta di un problema che è difficile limitare. C’è una forte componente di casualità, ben poco dipende dalla preparazione fisica. Purtroppo, è un infortunio delicato e fa perdere parecchi mesi. Le tecniche operatorie, sempre più aggiornate, garantiscono una ripresa quasi normale. Nei professionisti avviene costantemente il ripristino dell’attività, come prima dell’infortunio; ormai, accade anche in altri ambiti non professionistici di tornare a ottimi livelli”.

Le tempistiche di recupero?“Si parla sempre di sei mesi. C’è però una certa variabilità, anche a seconda delle necessità temporali. Ad esempio, se devi rientrare per necessità di partite impellenti durante la stagione, allora può accadere che acceleri. Parlando specificatamente di Perr Schuurs, se ipotizziamo sei o sette mesi arriviamo al termine dell’annata agonistica in corso e quindi avrà poi a disposizione i primi mesi estivi per iniziare la nuova preparazione. Non ha necessità impellenti: questo può essere un marchio di sicurezza”.

È un infortunio che può ripetersi?“C’è una percentuale piuttosto significativa di ricaduta. Uno studio Fifa lo conferma e dice anche che la media di recupero è di sette mesi. La recidiva non si riesce ad azzerare. I giocatori fanno moltissima attività di stabilità e di rinforzo muscolare, questi infortuni al legamento crociato non sono legati a una carenza di allenamento o a sbagli in fase di preparazione. Sono infortuni perché si associa una torsione non sostenuta dal meccanismo neuromuscolare di controllo e da una forza muscolare non applicata. Sono passaggi che avvengono senza un carico muscolare forzato e il ginocchio è esposto a sollecitazioni meccaniche che possono risultare fatali”.

Come potrà riprendersi un giocatore come Schuurs?“Direi che le prospettive sono ottime. Dovrebbe tornare assolutamente ai suoi livelli perché è un professionista. Per un calciatore di quel calibro il recupero è praticamente garantito al 100%. I giocatori tornano all’attività principale con la qualità di prima. L’unica problematica sono i tempi: almeno sei o sette mesi. La stagione di Schuurs è quindi finita perché sarà pronto a ripartire tra maggio e giugno. In tal senso, l'olandese  potrà riprendere direttamente all’inizio della nuova stagione”.


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