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Una volta esistevano 11 titolari e qualche riserva. In totale erano una rosa di 18 giocatori e raramente il mister alternava tutti gli uomini. Si giocava una volta alla settimana e non c’erano 42 partite in...
"Una volta esistevano 11 titolari e qualche riserva. In totale erano una rosa di 18 giocatori e raramente il mister alternava tutti gli uomini. Si giocava una volta alla settimana e non c’erano 42 partite in una stagione. Oggi il calcio è cambiato. I match sono molto più frequenti e non è raro vedere turni infrasettimanali. Ogni società è stata costretta ad aumentare il proprio numero di tesserati e non esistono più grandi differenze tra titolari e riserve. Ormai ogni rosa è composta di almeno 20 giocatori che si alternano nell’arco della stagione.
"Il Torino non è da meno. Petrachi in estate ha costruito una squadra che sulla carta è attrezzata per la Serie A. Ci sono giocatori importanti in ogni posizione ed insieme a loro sono arrivate sempre valide alternative. D’altronde ormai non si possono più costruire rose “contate”. Il maggior numero di partite e di infortuni obbliga il mister a far continuamente ruotare gli uomini. In questo modo si è costretti ad avere almeno un’alternativa per ruolo.
"Se non ci fossero adeguati ricambi, ci sarebbero grossi problemi per il tecnico. L’esempio più lampante lo si è visto proprio sabato contro il Modena. La contemporanea assenza per infortunio di Bianchi e la squalifica a Pellicori hanno costretto Lerda a varare un Toro inedito con Sgrigna punta centrale. Ma se contro la squadra di Bergodi il mister granata si è trovato senza giocatori, nelle partite precedenti ha potuto invece ringraziare il turnover. Già, perché il tecnico nato a Fossano negli scorsi match si è trovato senza Iunco, ma ha potuto contare sull’apporto di Scaglia (che tra l’altro oggi compie 24 anni). Lo stesso discorso vale anche per la difesa: fuori Di Cesare è subentrato Pratali che, ad eccezione dell’ultima gara, non lo ha mai fatto rimpiangere. Proprio come dovrebbe accadere.
"(Foto: M. Dreosti)
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