Cos'ha visto in spogliatoio dopo il pari con il Monza? "Non era il risultato che volevamo, i ragazzi erano arrabbiati e delusi. Ma ho visto una squadra che ha cercato a tutti i costi il risultati, a piccoli passi miglioriamo. Domani sarà difficile, ma non impossibile. E dai momenti difficili possiamo imparare tanto".
Le Voci
Vanoli pre Torino-Napoli: “Svolta societaria? Noi pensiamo al campo”
Cosa sei riuscito a rubare a Conte? “Quando stai insieme per quattro anni a un allenatore vincente capisci la cura del dettaglio. Lui mi ha fatto poi capire l’importanza di lavoro, perfezione, resilienza, un aspetto importantissimo da far capire ai calciatori. Oltre all’aspetto tecnico-tattico, mi ha colpito come gestisce il lato mentale e come gestisce a 360 gradi una società. Ho fatto con lui il collaboratore rispettando il mio ruolo ma cercando sempre di avvicinarmi in ogni momento a quello che poteva pensare lui”.
Cosa hai cambiato successivamente? “Quando inizi il percorso da allenatore sei da solo. Devi costruire un tuo staff e trasmettere le tue idee. Con Antonio, forse perché siamo tutti e due del segno Leone, ci sono stati contrasti che mi hanno fatto crescere. Andando avanti, ovviamente, ho sviluppato quelle che sono le mie idee”.
Hai studiato qualcosa di particolare in attacco?“Sicuramente, quando incontri squadre di questo spessore, strutturate e fisiche come il Napoli, devi difendere con le unghie e scendere in campo con la forza e la personalità che ci ha contraddistinto a inizio campionato. Dobbiamo essere umili, capire chi abbiamo davanti. Noi però dobbiamo fare la nostra partita e credere in quello che dobbiamo fare noi per rendere la vita difficile a loro”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA