A Pinzolo avevate detto che non avevate bisogno di cedere giocatori. Perché dunque siete stati sul punto di accettare un'offerta per Buongiorno con tutto quello che rappresenta lui? Se Buongiorno non avesse detto di no, sarebbe andato via. "C'è stata una richiesta di un club, che più volte ha bussato alla nostra porta per Buongiorno. Noi semplicemente abbiamo chiesto ad Alessandro cosa preferiva fare, in maniera molto semplice. Alessandro ha detto: ci voglio pensare una notte. Poi ha deciso di non andare. Penso sia una cosa molto bella. Dalla società e dal presidente non c'è stato alcun tipo di forzatura. Il ragazzo ha ragionato, era giusto che fosse a conoscenza della proposta che ci era stata fatta, e poi ha deciso così".
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Ma la situazione di Buongiorno è successa alla fine del mercato, non a giugno. Il fatto che sia accaduto a 60-70 ore dalla fine del mercato fa riflettere. Se Buongiorno avesse deciso di andare a Bergamo, che cosa sarebbe successo? Come vi sareste mossi? “Mi fa piacere questa domanda, questo è un problema che abbiamo sempre noi che facciamo questo lavoro. Il mercato è troppo lungo. Pensare che si debba giocare e nel frattempo c’è il mercato, con gli ultimi due-tre giorni in cui può succedere sempre di tutto, è un tema molto delicato che mette in difficoltà tutte le società e tutti gli allenatori. Non penso sia semplice allenare giocatori che vanno in campo quasi con il telefonino in mano per capire se ci sono novità sul futuro. Per quanto riguarda il discorso dei sostituti, onestamente il lavoro nostro è quello di avere il più possibile giocatori sottomano che siano prendibili, perché quando il mercato è aperto può succedere di tutto e bisogna essere preparati. Comunque è andata bene così perché Alessandro è rimasto”.
Ma voi non potevate dire chiaramente che per il Torino, Buongiorno era incedibile? “Le valutazioni si fanno in due. Buongiorno sente molto il senso di appartenenza. Il modo giusto di comportarsi è mettere al corrente tutti della situazione e scegliere insieme la cosa più giusta da fare. Buongiorno è rimasto al Torino perché tutti quanti pensavamo fosse giusto. Non ci sono stati attriti di alcun tipo. Quando c’è chiarezza le cose vanno avanti per il meglio. Ho parlato con Alessandro anche oggi, è contento e sorridente. Chissà, se avessimo fatto qualcosa di diverso non sarebbe stato così. Abbiamo fatto quello che abbiamo fatto in maniera lineare e corretta”.
Ripetiamo la domanda: perché non avete dichiarato incedibile Buongiorno? Dalle sue parole poi ci sembra abbia poco entusiasmo nel parlare della permanenza del giocatore…“Siamo contenti e felici della permanenza di Buongiorno, lo dico chiaramente se prima non lo era abbastanza”.
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