Come mai da ottobre a oggi non ci sono stati più allenamenti a porte aperte?"Con tutta sincerità non ci ho pensato e non mi è stato chiesto. A inizio settimana io faccio lavori di recupero, non c'è problema ad aprire le porte. Verso la fine della settimana si lavora sulla tattica, si gioca sui dettagli, e allora è giusto non facilitare le cose agli avversari. Sulle vele del Filadelfia e sulla necessità di proteggersi, devo dire che in partita delle volte ho sempre la sensazione che gli altri sappiano quello che abbiamo preparato. In questi mesi però nessuno mi ha mai chiesto di aprire le porte. A me dopo una vittoria come quella con l'Atalanta mi avrebbe fatto piacere aprire le porte, oggi magari di meno, ovviamente se il risultato non è arrivato è meglio stare da soli".
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Viste le basi che avete creato, non ha voglia di rimanere?"L'obiettivo era il primo anno di tirarci su, il secondo anno di migliorare e per questo avevo litigato con Davide, ma nel terzo c'è l'ambizione di andare in Europa. Bisogna essere umili, ma la mia squadra sa per cosa gioca. Non è come nel primo anno, dove si arrivava da un 17° posto e allora va bene tutto. I ragazzi sanno che ieri hanno perso un'occasione. Per questo danno tutto sempre, come a Genova e come a Cagliari. Abbiamo un obiettivo, lavoriamo come cani, speriamo di non aver altri infortuni se no diventa difficili. Sappiamo che abbiamo un nostro obiettivo. Io vorrei questo. Non ottenendolo secondo me si perde il senso di tutto".
Non pensi che aprire di più le porte al Filadelfia potrebbe favorire l'unione con i tifosi? "Io penso di sì. Io mi sono speso tanto e ho battagliato sul migliorare il Filadelfia, dalla cucina ai campi. Con i tifosi ci deve essere unione. Se vogliamo ottenere un obiettivo ci deve essere sintonia, io con i giocatori, ma anche con i tifosi. Questo porta punti. Ieri l'atmosfera era fantastica, non ho sentito un fischio anche se ci sono stati dei passaggi sbagliati. Finita la partita, si sentiva delusione ma non negatività. Contro l'Udinese non era così, sentivo le urla, "svegliati coglione", ieri invece non era così e noi dovevamo fare meglio. Non abbiamo concesso occasioni, ma potevamo fare di più. Io in generale sono per l'unione totale, ma in alcuni aspetti come quanto tempo passano i giocatori con i tifosi".
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