Quale è il tuo stato d’animo? “Non ho uno stato d’animo particolare, penso alla partita, a prepararla nei minimi dettagli. Vincere sarebbe un bel regalo, vorrebbe dire fare più punti dello scorso anno”.
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La sensazione è che sei arrivato a poco da capire e valorizzare il Toro. Ma il Toro è un’altra cosa, non ci siamo ancora… “Penso anche io che il Toro può essere un’altra cosa. Non ho rimpianti per quello che ho fatto, ma evidentemente non si sono incastrate tutte le cose. Magari ho avuto troppa emotività in certe situazioni. Guardando però alle cose con calma, abbiamo fatto un lavoro eccezionale se si guarda a quello che abbiamo trovato e quello che lasciamo. Dall’altra parte vedo un disprezzo enorme da parte dei giornali e non va bene. Per fare le cose bene serve un’unione enorme, senza che ci si accusi a vicenda, da parte di tutte le componenti, e si è visto anche nell’ultima partita”.
Perché è mancata questa unione? “Tutti devono fare un esame di coscienza. Ognuno però ha mantenuto le sue posizioni, appena succede qualcosa ci si scaglia l’uno contro l’altro e quindi c’è sensazione di pessimismo e negatività. Se le varie parti avessero fatto un passo verso l’altra avremmo visto un altro Toro. Guardando solo al nostro lavoro, però, vedo un lavoro eccezionale, oltre a ogni immaginazione”.
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