Domani affronterà Thiago Motta: siete in quattro allenatori, con Palladino e Bocchetti, a venire dal Genoa di Gasperini...
Conferenza
Juric pre Bologna-Torino: “Pellegri, l’unico dei nostri che può arrivare al top”
"Thiago ha un bagaglio diverso perché è stato influenzato da Gasp ma anche da altri grandi tecnici che a noi mancano. Non pensavo avrebbe mai fatto l'allenatore perché quando giocava era un pazzo scatenato... Comunque avrò grande piacere di vederlo, una grandissima persona. Con lui e Milito, per la prima volta, ho visto dal vivo giocatori veri. Lui ci aveva colpito subito per la sua grandezza come giocatore".
In che senso può dire che con Milito e Motta ha capito come sono fatti i grandi giocatori?
“Spesso vedo che alcuni non hanno chiaro chi è un grande giocatore. A volte mi dicono: questo è un giocatore top. Ma io che ho visto il top vero, dico che quel giocatore non lo è. Motta, mi ricordo, era stato infortunato per due mesi. Gasp al primo allenamento gli dice di venire a fare un possesso palla. Ci sono bastati cinque minuti per fare silenzio perché abbiamo capito che era un giocatore top per visione del gioco, posizione del corpo… Con lui e Milito abbiamo fatto il salto di qualità. I giocatori top li vedi subito, hanno un tocco di palla diverso, una mentalità diversa. Thiago aveva una competitività unica. Voleva vincere anche le partitine in allenamento. Proprio forte”.
Pellegri è uno di quei giocatori che può diventare un top?
“Sì”.
Solo lui?
“Sì. Vlasic no. Se parliamo di top, Pellegri ha potenzialità. Adesso è al 10% ma ha potenzialità fisiche per diventare un giocatore forte come il Belotti nei tempi d’oro. Perché ha potenza e forza nelle gambe. Può migliorare nei movimenti, protezione della palla, piede sinistro. Però ha quel potenziale lì. Abbiamo altri ottimi giocatori, lui può arrivare ad essere veramente forte”.
Pellegri finalmente sta giocando bene e con continuità. Quanto può ancora migliorare secondo lei? E in che cosa?
“Deve migliorare in tutto… Siamo a livelli bassissimi sul serio: protezione della palla, piede sinistro per finalizzare, gestione di situazioni… Ci sono un sacco di cose da fare. Ma il potenziale è lì. E si capisce che vale la pena di perdere tempo e lavorare perché se migliora può diventare un giocatore fantastico. Ci vogliono anni, esperienza, e la volontà di migliorare tante cose. Ma il potenziale, che tanti non ce l’hanno, lui ce l’ha. Lui ha le basi per diventare forte sul serio, ma ci vuole tempo. Non è come Milito ma può diventare davvero forte”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA