Sui due possibili innesti per completare l’organico: sente che da parte della società c’è la volontà di venire incontro alle sue riflessioni?
Le voci
Juric pre Salernitana-Torino: “Non è realistico pensare oggi all’Europa”
“Penso di sì, nelle idee sento che vorrebbero migliorare o completare la squadra, rispettando le mie idee. Poi se si fa o non si fa, o con quali giocatori, questo è fondamentale. Il mio pensiero è che ora ci serve qualcuno di sostanzioso”.
Che traguardo si aspetta dal Torino in questa stagione? Pensare a un Torino che possa rimanere aggrappato a chi sta davanti per giocarsi il sesto-settimo posto è una suggestione?
“La vedo difficile. Ci sono le sei grandi a cui non possiamo paragonarci come organico, come struttura, come tutto. Non mi piace non avere un obiettivo chiaro, non è una cosa molto positiva, ma vorrei semplicemente che la squadra migliorasse. Non abbiamo un obiettivo, non c’è qualcosa che diciamo di volere con precisione. Eppure ogni persona lo dovrebbe avere. Noi abbiamo l’obiettivo di migliorare la squadra al massimo”.
C’è qualcosa di particolare in cui occorre migliorare?
“L’altro giorno la squadra a me è piaciuta tantissimo, per la maturità con cui ha affrontato una partita insidiosa e piena di trappole. Loro aspettavano un nostro errore per punirci ma ho visto una squadra matura. Quello che vorrei migliorare è la chiusura delle azioni. Non penso solo al fatto che un attaccante non fa gol. Ma penso ai cross e agli ultimi passaggi. Un altro aspetto dove non siamo bravi sono i calci piazzati, per via dell’altezza non riusciamo a sbloccare gare o vincere in questo modo. Io spero di mantenere la struttura con tante cose buone che ho visto, migliorando però questi aspetti”.
Quanto è difficile anche per i giocatori non avere un obiettivo?
“Basta vedere cosa è successo al Verona. Basta mollare un attimo per ritrovarsi ultimo. Loro hanno ancora tutti i miei giocatori, Ceccherini, Gunter, Ilic e gli altri. Per tre anni di fila sono stati nella parte sinistra… Penso che la base di uno sport è avere un obiettivo. Se per esempio uno dice che l’obiettivo è il decimo posto è un obiettivo un po’ sterile. So che il pubblico del Torino si aspetta che ci giochiamo l’Europa, ma non è realistico al momento. Penso anche io che uno deve avere grandi motivazioni sia a livello personale che di gruppo. E qui poi si percepisce insoddisfazione per il fatto di essere a metà classifica, ma invece è già un grande successo”.
E per il prossimo anno?
“E’ ancora lontano. Se iniziamo adesso a migliorarci lavorando in modo fantastico per toccare il nostro massimo, possiamo già fare qualcosa. Ma adesso avvicinarsi a chi sta davanti mi sembra difficile. L’anno prossimo? E’ ancora lontano. Io sono convinto che bisogna avere un obiettivo forte, perché è questo che ci spinge ogni giorno. Questo motiva i giocatori ad avere più attaccamento. Bisogna lavorare tanto per creare queste sensazioni che secondo me mancano un po’”.
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