Conferenza Stampa

Juric pre Torino-Genoa: “Mercato giusto. Non voglio un Toro in comfort zone”

Come sta Buongiorno dal punto di vista mentale?

“In questi giorni è stato sotto stress e anche negli allenamenti si vedeva che era poco sereno. Ieri però già stava molto meglio. Oggi abbiamo un altro allenamento e domani mi aspetto il solito vecchio Bongio”.

Come ha vissuto la situazione di Buongiorno?

“Io e lui abbiamo parlato molto in questo periodo. Ha preso una decisione non solo istintiva. Ha valutato tutti i pro e tutti i contro e ha preso una decisione con il cuore ma anche con tanto cervello. Lui vuole continuare a crescere, sente che questa squadra può crescere ancora e ha rinunciato a un’offerta di una società superiore alla nostra con una scelta che non è stata solo istintiva, perché ha valutato bene le cose. Secondo me ha preso la decisione giusta per lui”.

Parlando di comfort zone, vuol dire che qualcuno è stato troppo appagato e tranquillo? Ha in mente delle scelte forti per dare una scossa?

“Sì, intendo proprio questo. Mi ricordo due anni fa, abbiamo fatto una cena e vedevo i giocatori che prendevano tanti soldi, facevano foto e autografi ma non percepivano vergogna per le due salvezze al pelo. Non va bene così. Anche adesso ho percepito che si sentono un po’ in confort zone, non va bene così. Ci sarà chi non giocherà perché tutti devono essere motivati. Qualcuno si è troppo seduto, anche per colpa mia. Non va bene”.

Quali sono le sue aspettative per questa stagione?

“Adesso mi sembra difficile dire che siamo da Europa. Però se Buongiorno rimane e rifiuta l’Atalanta è perché crede in quello che stiamo facendo. Allo stesso modo, se Zapata viene qui è perché vede un progetto importante. Ma se vedo Atalanta e Fiorentina sono di un altro livello. Hanno una forza da prendere 3 o 4 giocatori da 30 milioni, ma ho fiducia nella mia squadra: voglio continuare a crescere e che i nuovi portino qualcosa di diverso. Non guardo gli altri, ma guardo i punti. Voglio farne più dell'anno scorso. E non dobbiamo ripetere Milano, perché altrimenti abbiamo sbagliato tutto"

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