La qualificazione all’Europa darebbe un senso compiuto al triennio?“Per me il lavoro è già ottimo; sarebbe una ciliegina sulla torta per dire che è stato fatto un lavoro top. Però già così abbiamo portato sempre tra le prime dieci una squadra che lottava per salvarsi. Siamo vicini alla posizione europea, sarebbe fantastico”.
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Come mai te ne vai? Le tue ambizioni e quelle della società non collimano più?“No. Io non sono così malato di ambizione. Il Torino è un club giusto per me. Ma devono verificarsi certe condizioni che ti fanno sentire al top. Perché questo è un lavoro bello ma anche faticoso e stressante, devi avere tantissima energia, e io in quei momenti non mi sono sentito di firmare. Adesso però dobbiamo finire alla grande. Napoli e Fiorentina sono vicine, dobbiamo avere la voglia di ottener qualcosa che mi sembrava molto difficile”.
C’è un pizzico di rammarico per il fatto di non continuare?“No, penso che abbiamo fatto un lavoro stupendo, faticoso, duro. Mi sono goduto ogni momento. Abbiamo trovato una squadra in difficoltà e abbiamo trovato un gioco, la squadra si è sempre espressa bene, siamo tra le migliori per clean sheet. I tifosi non si sono mai vergognati di noi. Mi farebbe poi grande piacere se facessimo questo ultimo passo… Ci siamo vicini, renderebbe il bilancio eccezionale”.
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